Ho scoperto di bere vini esoterici e stregoneschi

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Ho scoperto, con non poca sorpresa, che alcuni dei vini che più mi sono piaciuti, in oltre trent’anni che ne bevo e ne scrivo, proviene da “pratiche non solo antiscientifiche, ma schiettamente esoteriche e stregonesche”. È la definizione che ha dato della biodinamica una senatrice della nostra Repubblica. Ci sarebbe di che essere preoccupati, e magari anche un tantino offesi, ma comprendo che in politica si possa usare un linguaggio sopra le righe per ricercare consenso (la trascizione dell’intervento riporta varie interruzioni per “applausi”).

Tuttavia, vorrei sollevare una riflessione, che potrà apparire banale, ma tale non credo sia. La mia esperienza empirica mi dice, come ho scritto qui sopra, che alcuni vini prodotti da chi pratica in vigna la biodinamica risultano particolarmente avvincenti. Solitamente, prima di bere un vino non guardo alle modalità con cui è stato prodotto. A me interessa il vino in sé, il resto è un corollario cui mi interesso solo “dopo” che l’ho aprezzato. Non ho una visione “ideologica” del vino, l’unica “ideologia” è il piacere che il vino mi arreca. Ebbene, se guardo ai dieci “miei” migliori vini “di sempre”, sei di loro (la maggioranza) vengono da aziende che praticano la biodinamica. Certo, ne ho stappati anche di mediocri e talvolta di pessimi (anche di recente), tra quelli dei vignaioli “naturali”, ma in qualunque attività umana c’è chi sa fare le cose meglio di altri e chi peggio.

Se l’esperienza empirica (il bicchiere) mi dice questo, vorrei capirne il “perché”. Perché certi “vini biodinamici” sono particolarmente buoni?

Che si gridi alla pseudoscienza e all’esoterismo non mi arreca nessun beneficio. Infatti, da parte di chi si professa fedele alla scienza (io lo sono, consumo paracetamolo, ibuprofene, valsartan e idroclorotiazide, e in più sono stato felice di potermi vaccinare contro l’influenza e contro il Covid-19), vorrei che ci si interrogasse su questo: perché? C’è empiricamente, in certi vini fatti da chi pratica la biodinamica, un’evidenza che porta con decisione nella direzione del pregio. Potremmo, per favore, concentrare su questo la nostra attenzione? Lo chiedo soprattutto a chi è in grado di studiare, di analizzare, di capire, di ricercare scientificamente.

Qualcuno si avvide che la lampada del duomo di Pisa oscillava in una certa maniera. Era un’osservazione empirica. Ci rifletté sopra e scoprì la legge del pendolo. Si racconta così di Galileo, un padre della scienza, che pure fu sospettato di eresia e imputato come sovvertitore della filosofia “naturale” aristotelica e delle Sacre Scritture. Ecco, non sarebbe male che si agisse così anche riguardo al mistero della bellezza, ad ora razionalmente incomprensibile, di certi vini biodinamici.


4 comments

  1. Massimiliano Perazzoli

    Ciao Angelo,
    nella nostra società siamo tutti liberi di apprezzare, non tanto il bello, ma ciò che piace.
    Lo scopo del legislatore è, invece, quello di normare ciò che è vero e scientificamente provato, perchè l’alternativa è dare sostegno a tutte le voci, anche alle più disparate (NO Vax, No Mask, omeopatia, Stamina, Di Bella), per le quali, molte persone non hanno gli strumenti di discernere.
    Da oltre 150 anni e fino ad oggi, gli elementi esoterici della biodinamica la rendono una non scienza: se qualcosa di buono c’è, è da dimostrare. Solo poi potremo normarla.

  2. Sergio Frigieri

    Mi incuriosisce la classifica dei 10 vini migliori,ma soprattutto dei 6 biodinamici,si può conoscere?Ciao,Sergio-MO

  3. Ottavio

    Perché secondo te, senza preparato 500 501 e amenità del genere, il vino sarebbe stato peggiore ?
    E i vini di Romanee Conti prima della conversione a biodinamico erano così orribili?
    Siamo seri. Su

  4. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Alla prima domanda rispondo: dalla mia esperienza, basata su appena tre decenni e mezzo di assaggi, per alcuni dei vini che apprezzo di più vi è stato un ulteriore miglioramento dopo l’adozione delle pratiche biodinamiche.
    Alla seconda domanda non rispondo, come non rispondo mai a domande che non hanno senso di essere poste (e questa è una risposta).
    Ah, e sono serissimo.

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