Mario Plazio
Nato e cresciuto nell’angusta Valdagno, inizia appena possibile a viaggiare. Come chitarrista è meno bravo di David Crosby e Frank Zappa. Come fotografo è meno famoso di Cartier Bresson e Ansel Adams. Nelle severe lande francesi intuisce che il vino prodotto da quelle parti è migliore di quello che il padre prendeva dal “casolin”. L’illuminazione enoica avviene grazie a Sandro Sangiorgi, mai abbastanza lodato. Seguono anni di dura gavetta nella Guida ai Vini D’Italia e la fondazione di Porthos. Slow Food lo volle responsabile per il Veneto nelle prime tre edizioni di Slow Wine. Insomma, poca gloria e niente soldi. Oggi si vanta di scrivere su Internet Gourmet e cerca di vendere (con alterna fortuna) vini in giro per il mondo.
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