Quanto conta il calice nell’assaggio, il caso di Terlano

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Adoro bere un buon vino in un bicchiere eccellente. Un calice leggero e ben sagomato migliora la percezione del vino. Chi dice che non è vero non ha mai provato. Purtroppo, i calici di pregio costano parecchio, come tutte le cose pregiate. Questo non vuol dire che non si possa apprezzare un vino in un bicchiere economico. Infatti, io assaggio regolarmente in calici che ho pagato meno di tre euro, e sono soddisfatto. Ma quando ho la bottiglia e l’occasione giusta bevo in bicchieri di diverso livello, e la mia soddisfazione ci guadagna.

Ho avuto notizia che la Cantina Terlano ha ideato un nuovo calice “dedicato” ai suoi vini. Si chiama Precision, “perché la tecnica deve esaltare la precisione e la complessità dei vini” spiegano. “Il calice – sostiene il direttore commerciale Klaus Gasser – è uno strumento indispensabile e quello ideale dovrebbe metterci nelle condizioni di percepire il vino che contiene, il suo aspetto estetico, le sue note olfattive e le sue caratteristiche organolettiche. Tali requisiti sono ancora più importanti quando si bevono dei vini strutturati”. Ha ragione, ed è da questa convinzione che è nata la collaborazione della Cantina Terlano con la cristalleria Cerva Bohemia. Dopo ripetuti test, ne è sortito un calice soffiato a bocca e lavorato a mano che dovrebbe essere in grado “di far emergere con precisione millimetrica tutte le caratteristiche insite in un vino”.

Ciò detto, il calice è molto bello, leggerissimo, elegante, maneggevole, per nulla ingombrante (l’essere ingormbranti è l’unico vero difetto di molti calici di prestigio). L’ho testato con due vini della Cantina Terlano, il Pinot Bianco e il Lagrein entrambi della linea Tradition. Ho comparato la “risposta” organolettica proveniente dal calice Precision e dal calice “base” che uso regolarmente in assaggio e che ha una forma in qualche modo assimilabile a quella del Precision.

Dei due vini, quello che certamente ha tratto beneficio dal calice Precision è stato il Pinot Bianco. Nel calice “base”, il vino, pur molto buono, risultava più giocato sulla componente fruttata, quasi grassa. Nel calice Precision sono nettamente state espresse le note più minerali e floreali, con un’altrettanto netta percezione di verticalità. Discorso diverso per il Lagrein. La differenza percettiva, in questo caso, mi pare meno ampia. Mi sembra che, in un rosso ancora giovane, il Precision tenda un po’ a chiuderne la componente fruttata (come del resto accade per il bianco), in favore della tensione gustativa. Semmai, il Precision fornisce maggiori informazioni in merito al potenziale di longevità, ricavabile dal mix tannino-freschezza.

Il bicchiere, prodotto in esclusiva per la Cantina Terlano è in vendita nel Wineshop della Cantina Terlano (e presso i rivenditori) a 27,70 euro. Lo consiglio a chi cerca la tensione nei vini bianchi.

Alto Adige Pinot Bianco Tradition 2021 Cantina Terlano
(91/100)

Alto Adige Lagrein Tradition 2021 Cantina Terlano
(88/100)