Non avrei mai pensato di bere un vino da messa

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A volte accadono curiose coincidenze. Una mi è occorsa in questi giorni. Sul sito di Slowine ho letto di una nuova mostra vinicola in programma ai primi di settembre, quella dei vini d’abbazia. Contemporaneamente, io stavo assaggiando un vino italiano d’abbazia, e di una delle abbazie che saranno protagoniste della rassegna cui ho accennato.

L’evento si chiama proprio così, Vini d’Abbazia, ed è in calendario dal 2 al 4 settembre nell’abbazia di Fossanova, a Priverno, in provincia di Latina: è uno dei luoghi che hanno fatto la storia del cristianesimo in età medievale. Il vino che ho provato e piacevolmente bevuto è un vino da messa prodotto dall’abbazia di Praglia, che sta sui Colli Euganei, in provincia di Padova.

Il vino da messa è quello utilizzato dai sacerdoti al momento della consacrazione. Non può essere un vino qualunque. Deve infatti assolvere alle condizioni, ancorché minimali, dettate dal Canone 924, paragrafo 3, del diritto canonico e all’istrizione Redemptionis Sacramentum, redatta dalla congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti in collaborazione con la congregazione per la dottrina della fede: è il testo, insomma, che descrive nel dettaglio come deve svolgersi la celebrazione dell’eucaristia. Siccome non tutti i preti apprezzano particolarmente il vino, in genere il vino da messa accontenta un po’ tutti grazie a una certa amabilità. Se bevete un vino da messa, aspettatevi che sia dolcino.

Il vino da messa dell’abbazia di Praglia è dunque anch’esso amabile, ma è anche piuttosto buono. Si chiama Pro Missa (e cioè “per la messa”), è fatto con il moscato giallo e la garganega, uve che sui Colli Euganei sono di casa, surmaturate in vigna, fa solo dieci gradi e mezzo di alcol, esce sotto l’igt Trevenezie ed è piuttosto piacevole da bere, a prescindere dalla sua destinazione principale. Sfodera infatti un’aromaticità ben calibrata, mentre la parte dolce è tenuta in equilibrio da un’acidità piuttosto evidente, che rinfresca e allunga il sorso. Il che lo rende adatto all’abbinamento non solo con qualche dolce preferibilmente a base di mandorle o di nocciole, ma anche con certi frutti di mare, dalle ostriche ai crostacei crudi. Io, come ho detto, l’ho bevuto molto volentieri, e come a me è piaciuto anche ai miei commensali.

Sul sito dell’abbazia di Praglia lo si può acquistare a 8,90 euro alla bottiglia. Non è nemmeno caro.

Trevenzie Bianco Pro Missa 2020 Abbazia di Praglia
(85/100)

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