Massimo, l’enciclopedista del vino italiano

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Dovevo capirlo, gli indizi c’erano. La vocazione di Massimo Zanichelli è quella dell’enciclopedista del vino italiano. Non ho utilizzato a caso un termine che ha a che fare con la religiosità o con il pensiero filosofico, vocazione. Serve davvero una disposizione d’animo alta e assoluta per accingersi a imprese come quelle che Massimo affronta da qualche anno, e sono imprese che mirano, mi par di capire, a un unico obiettivo, quello di mettere ordine, a beneficio del lettore, in un comparto dalle molte sfaccettature. Non so se questa sia veramente la sua intenzione, e se quest’intento l’abbia propriamente espresso a se stesso e agli altri, ma quasi sempre i fatti sono eloquenti più delle parole, e i fatti dicono che la prospettiva è quanto mai reale.

In un ordine di tempo relativamente breve, un quinquennio, Zanichelli ci ha dato prima un volume preziosissimo sui vini frizzanti italiani, quell’Effervescenze che mi permisi di assimilare, per importanza, al Vino al Vino di Mario Soldati, e poi un altro testo altrettanto essenziale sui vini dolci. Ora è uscito per Bietti un suo nuovo tomo sui vini delle montagne italiane, e l’intento dichiararato, suo e dell’editore, è quello di sviluppare una serie sui quattro elementi del vino italiano, e dunque dopo La Montagna avremo ulteriori testi dedicati ai vini di pianura, di mare e di collina.

Il libro sui vini montanari consta di quasi seicentocinquanta pagine. Se i tre che verranno si svilupperanno su dimensioni simili, avremo un percorso di circa duemilacinquecento pagine totali. Ecco perché parlo di intento enciclopedico. Ma attenzione, non si deve confondere l’operazione di catalogazione intrapresa da Massimo come una sorta di compilazione burocratica. Chi si occupa di classificazione, infatti, è sì attento alla forma, ma in primis all’appartenenza. Per stabilire se un elemento abbia o no il diritto ad essere classificato in una specifica categoria, occorre avere chiari in mente i criteri, gli stilemmi, le identità della categoria stessa. Zanichelli questa sua idea ce l’ha, tant’è che non compila manuali asettici, bensì racconta di esperienze vissute, di incontri veri e vivi con le terre e con chi le coltiva, in lungo e in largo per l’Italia. Quel che fece, mi ripeto, Soldati.

Per rendere più chiaro quel che intendo, riporto alcuni degli incipit, talora folgoranti, di alcuni dei capitoli di cui si compone questo nuovo libro.

La Valle d’Aosta. “L’importanza del vino valdostano è inversamente proporzionale alla sua centralità geografica, alla sua notorietà, alla quantità della sua produzione”.

Morgex. “Quando si arriva Morgex, il paesaggio del vino valdostano, per come lo si è conosciuto lungo il resto della valle, cambia sensibilmente. L’aria è più rarefatta, il freddo più pungente, la luce più tersa, le quote più elevate”.

Valtellina. “In Italia il più vasto, emozionante susseguirsi di vigneti terrazzati si trova tra le montagne della Valtellina”.

Trentino. “Più ancora dell’Emilia-Romagna e del Friuli-Venezia Giulia, il Trentino-Alto Adige è un’astrazione, una forzatura della geografia politica”.

Val di Non. “Recarsi per la prima volta in Val di Non in inverno, quando la vegetazione verde è ancora assente, può produrre un effetto straniante”.

Etna. “Come Morgex per la Valle d’Aosta, con cui condivide le estreme altitudini e i vigneti in piano, e per certi versi la Valle di Cembra per il Trentino o la Valle d’Isarco per l’Alto Adige, territori divergenti rispetto agli scenari più comuni delle loro regioni, l’Etna rappresenta per la Sicilia un’anomalia e un’eccedenza“.

Con questo, ho anche in qualche modo indicato quali siano i territori investigati nel volume, ossia Valle d’Aosta, Valtellina, Trentino, Alto Adige ed Etna. Spero anche di aver destato la curiosità di chi mi legge, perché si rechi in libreria, fisica o virtuale, ad acquistare il volume per sé e per farne dono in occasione del Natale. Opere di questo spessore vanno favorite e aiutate. Per un autore e per un editore l’unico favore veramente importante è l’acquisto. Oltre che la lettura, è chiaro.

Massimo Zanichelli, I quattro elementi del vino italiano. La Montagna, Bietti, euro 35.