Adesso sono pronto a dire di queste favolose bollicine

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Ho atteso di essere sotto le feste di Natale per scrivere questo pezzo. Ho voluto aspettare perché il periodo prenatalizio è quello in cui c’è più attenzione per i vini spumanti, e mi piaceva l’idea di condividere il mio entusiasmo proprio nel tempo in cui l’interesse è all’apice.

Oso parlare di entusiasmo perché sono realmente entusiasta di un esordio – per me del tutto inatteso – nel panorama del metodo classico da parte di una realtà che sin qui ha sempre prodotto solo vini fermi, e che vini! Si tratta della Tenuta San Leonardo del Marchese Guerrieri Gonzaga di Avio, in Trentino. Il loro taglio bordolese San Leonardo è un simbolo di quei che vini rossi che definisco di impronta classica, e cioè giocati in primis sulla finezza e sull’eleganza (ma anche il Carmenère ha quella stessa grazia essenziale dei vini che sono al di fuori della dimensione del tempo e delle mode). Sono affascinato da come il loro ingresso nel mondo dello spumante mostri chiara la medesima connotazione, ed è tutt’altro che scontato presentarsi in maniera così felice su un terreno che non hai mai frequentato prima.

Per ora i Trento firmati Marchesi Guerrieri Gonzaga (sul fronte dell’etichetta non c’è il marchio San Leonardo, per scelta e credo anche per una condivisibile distinzione rispetto ai vini aviensi, essendo d’altra provenienza le uve, in questo caso, mi pare, della zona di Lavis) sono due, diversissimi tra loro, la Cuvée Pietra, che sta sui lieviti per trentasei mesi, e la Riserva Privata, che fa sessanta mesi; Anselmo Guerrieri Gonzaga mi ha anticipato che è in cantiere una terza interpretazione, da cento mesi. In ogni caso tutto chardonnay, solo chardonnay, da vigne di conferenti, vinificandone separatamente i frutti, da ogni singolo campo.

La Cuvée Pietra è floreale, ha tracce di clorofilla, ricordi di nocciola verde, di pera croccante. È tesissima e vibrante. In etichetta si dichiara l’appartenenza alla tipologia brut, ma è dritto come un tiro di schioppo. Vino gratificante, sorso raffrescante. La Riserva Privata, anch’essa rubricata come brut, ha l’impronta classicista della brioche all’albicocca, burrosa e fragrante e densa; anzi, di un tortino saporoso all’albicocca, e ci affondi i denti, beatamente goloso. Sono entrambi buonissimi, espressioni già sin d’ora di vertice del Trentino spumantistico. Ne sono rapito, saranno sulla mia tavola a Natale.

Trento Brut Cuvée Pietra Marchesi Guerrieri Gonzaga 2019 Tenuta San Leonardo
(92/100)

Trento Brut Riserva Privata Marchesi Guerrieri Gonzaga 2016 Tenuta San Leonardo
(95/100)

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