Cornas, ossia uno dei volti migliori della syrah

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La denominazione di origine francese di Cornas, situata nell’alta Valle del Rodano, non è popolarissima qui da noi in Italia, eppure è essenziale per gli voglia conoscere la syrah, quest’uva di cui spesso si parla, anche a sproposito, ma che resta abbastanza misteriosa. Ecco, il Cornas è uno dei volti migliori e più territoriali della syrah. Uno dei marchi storici della zona è la maison Paul Jaboulet Aîné, rinata a nuova, splendida vita dopo che, nel 2008, l’ha acquisita Caroline Frey.

Ho bevuto di recente il Cornas 2017 del Domaine de Saint-Pierre, targato appunto Paul Jaboulet Aîné, ed ho avuto la riconferma del fascino complesso dell’appellation. Di fatto, è un classico. Il frutto è carnoso, nero, denso, e tuttavia vi si intrecciano soavissimi ricordi di violetta e di erbe officinali. Sul fondo, le olive nere in salamoia. Il tannino è robusto e proporzionato alla materia. La lunghezza è consistente.

D’accordo, il vino è giovane e a me piace bere i vini maturi, ma per quale motivo una bottiglia da invecchiamento non dovrebbe essere godibile, volendosela godere, anche fin da subito, quando viene messa in commercio? Questa la possiamo godere già da adesso. Ahimé, la nota dolente è il prezzo. Non costa poco, è sulla sessantina di euro.

Cornas Domaine de Saint-Pierre 2017 Paul Jaboulet Aîné
(93/100)

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