Un formidabile Meursault

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È la prima volta che ho la fortuna di bere (non di assaggiare, ché alle grandi degustazioni pubbliche si fa sempre più fatica a capire un vino) questo Meursault “village” che è in realtà considerato alla stregua di un grand cru: il Clos de La Barre di Comtes Lafon. Per il rigore della viticoltura praticata da Dominique Lafon, per il fatto che sia un clos totalmente nelle mani del domaine, per un totale di circa 2 ettari.
Dopo tutti gli allarmi lanciati dalla stampa mondiale sull’ossidazione precoce nutrivo un certo timore. Timore svanito dopo pochi secondi dall’apertura: il vino era perfetto. Anzi, un peccato averlo stappato così presto, ma è stata comunque una goduria.
Il piglio giovanile si rileva dagli aromi di clorofilla, limone, spezie piccanti, accanto alla frutta secca più legata allo chardonnay. Totalmente austero al palato, dominato da una acidità rabbiosa. Insomma, siamo lontani da qualsiasi tendenza internazionale o vagamente piaciona.
Qui non si scherza. L’allungo è formidabile, forse la materia non è delle più concentrate, non mi pare d’altronde che il millesimo sia stato tra i migliori (ma posso sbagliarmi). Su tutto poi una sensazione di mineralità indomita, che risale lungo il palato dopo molti secondi assieme a ricordi di pompelmo rosa e nocciola.
Formidabile.
Meursault Clos de La Barre 2006 Comtes Lafon
3 faccini 🙂 🙂 🙂

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