Trump non vuole vino italiano in America

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I politici, si sa, la sparano grossa, e le loro sparate vanno prese col beneficio d’inventario. Però quel che dice uno dei candidati in corsa per la nomination per la Casa Bianca, be’, bisogna prenderlo in considerazione, non fosse altro per l’effetto mediatico che ha. Dunque, il mondo del vino italiano un qualche brivido lungo la schiena per le affermazioni del repubblicano Dondald Trump se lo deve pur fare correre. Perché Mr. Trump non vuole che il vino italiano venga importato negli Stati Uniti.
Secondo lui gli mandiamo i fondi di magazzino. E se a riferirlo è una testata come Wine Spectator occorre meditarci.
“They send the bad ones over”, afferma Trump, accusando la Francia, l’Italia, la Spagna, la Germania, il Portogallo, l’Argentina, il Cile, l’Australia, la Nuova Zelanda e il Sud Africa (ce n’è per tutti, insomma) di far fuori i loro vinacci mandandoli negli Usa. L’accusa è mica da poco, perché sostiene che alla fin fine spediamo là vini che sanno di tappo, etichette con sopra degli animaletti (dice niente il canguro di una famosa azienda australiana?) e Moscato. E insomma, nel 2016 vorrebbe bandire l’importazione di vino finché non si è fatto un’idea precisa di cosa sta succedendo, incentivando invece gli americani a bere solo vini che possano documentare la loro totale origine statunitense.
Ragazzi, che tegola! Perché magari alla fine Trump non sarà il candidato repubblicano alla Casa Bianca, e se lo fosse magari non verrà eletto. Magari tutte queste cose, ma il dubbio ha cominciato a farlo serpeggiare, e l’amplificatore della politica è fenomenale nella corsa alla presidenza americana.