L’incubo bollino nero ce lo siamo autoprodotto

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La legge del contrappasso, di dantesca memoria, è quella che prevede che chi si è reso colpevole di qualcosa abbia a subire una pena di segno esattamente contrario. Ad esempio, nella Divina Commedia i seminatori di discordia, che in vita fecero di tutto per dividere le persone, nell’inferno sono continuamente tagliati a pezzi con la spada. Un po’ quello che viene descritto, cambiando ambito di riferimento, dalla terza legge della dinamica, che stabilisce che ad ogni azione corrisponda una reazione uguale e contraria. Si tratta del cosiddetto principio di azione e reazione.

Le citazioni mi servono per cercare di spiegare quello che, secondo me, sta succedendo al vino. Per anni, sbandierando, spesso con poco fondamento, le più svariate ricerche, più o meno scientifiche, si è insistito a rappresentare il vino come la panacea di tutti i mali. Il vino fa bene, il vino è salutare, così si è detto in lungo e in largo. Di recente si è perfino affermato che teneva lontano il covid. Ebbene, non mi stupisce per niente che, per il principio di azione e reazione o per la regola del contrappasso, adesso ci sia chi vuole demonizzare il vino come il male assoluto, rappresentandolo come un cancerogeno mortale, con tanto di bollino nero. Il bollino nero ce lo siamo autoprodotto.

Un altro luogo comune è quello che riguarda chi, spesso non credendoci, seguita a parlare di moderazione, tanto che il “bevi responsabilmente” campeggia ovunque, ma poco convinto. Sarebbe bene che la moderazione venisse assunta prima di tutto nel parlare del vino, perché altrimenti è inutile lamentarsi se poi c’è chi assume una posizione diametralmente contraria. Ugualmente, è autolesionista trasformare il vino in una religione, come fanno taluni. Perché gli integralisti di ogni religione finiscono inevitabilmente per trovare la reazione degli integralisti di un’opposta religione. Sotterrando l’umana convivenza.

Io spero che tutto questo baccano che si sta facendo a proposito del rischio che si debba etichettare il vino come cancerogeno c’insegni a trattare di vino con maggiore prudenza, con cosciente moderazione. Il vino è cultura, questo è il messaggio vero. Ma non si può parlare di cultura se la cultura non la si possiede, e la prima cultura è quella della civile convivenza. Del resto, il vino è simbolo di convivialità, del vivere insieme, del confrontarsi seduti a una mensa. Se perdiamo di vista questa dimensione del vino, il vino è destinato a soccombere.