Edad Moderna, ossia la modernità argentina

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È un vino argentino, ma non anticipate il giudizio, siamo lontani dalle caricature di qualche anno fa, dai vini ciccioni, alcolici e legnosi. Anche il Sudamerica ha grandi terroir e recentemente ho avuto modo di provare molti vini che mi hanno aperto gli occhi sotto molti punti di vista.

Non è semplice orientarsi tra le giovani cantine argentine, spesso in Europa arrivano i grandi produttori e i vini più prevedibili. Quelli insomma che ricalcano proprio quelle caratteristiche che meno ci convincono. Questo cabernet sauvignon, invece, non cerca di imitare gli stilemi stilistici del Nuovo Mondo, ma non cerca nemmeno di ricalcare il carattere dei vini che arrivano da Bordeaux. In questo convince molto, per il suo essere argentino, ma con garbo.

Il colore non è cupo ma di un rubino leggero. Dopo una leggera nota di riduzione, si rivela austero e per nulla banale. È dominato da una nota minerale evidente, il frutto, mirtillo in particolare, resta in filigrana e va quasi cercato. Questo equilibrio si conferma anche alla beva, il legno è quasi assente, la materia resta elegante e l’unico segno di calore è dato da un cenno alcolico nel finale. Tabacco, eucalipto, spezie e cacao amaro compongono un quadro molto piacevole, tra varietà e territorialità. Nel finale si scorge anche una parte floreale che aggiunge freschezza. Anche se andrà avanti per almeno sette-otto, si può tranquillamente stappare subito.

Tupungato Valle de Uco Cabernet Sauvignon Edad Moderna 2019 Altair Uco
(89/100)

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