E il Prosecco crescerà di tremila ettari

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Allora, l’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Prosecco ha deciso che ci saranno altri tremila ettari da destinare alla denominazione di qui al 2017. In parte (ma credo in buona parte) saranno vigneti “riconvertiti” alla produzione di glera per il Prosecco, e dunque i nuovi impianti saranno più contenuti (butto lì: un migliaio di ettari, suppergiù?). Comunque tremila ettari riconosciuti alla doc sono tanti. Giusto per fare qualche esempio, è come se il Prosecco di annettesse tutta la doc del Bardolino (che gira attorno ai tremila ettari in totale, appunto), oppure tutta la Franciaciacorta più un pezzettino (se non sbaglio, duemilacinquecento ettari all’incirca), oppure tutto il Gavi più tutto il Lugana (millecinquecento ettari a testa, grosso modo). Capite il peso della decisione assunta dal mondo prosecchista?
Sta di fatto che la deliberazione attesta ulteriormente che il Prosecco è un treno in corsa, e che la sua corsa è ad ora inarrestabile. La superficie della doc passerà in un biennio da 20.250 a 23.250 ettari tra Veneto e Friuli. Il Chianti, seconda denominazione italiana, è staccatissimo ormai, visto che sta intorno ai 14-15 mila ettari.

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