Io non sorrido sapendo che facciamo più uva

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Mi dispiace, ma questa volta mi tocca proprio essere in disaccordo con quanto scrive Paolo Marchi nella newsletter Identità di Vino.
Dice Marchi: “A essere sinceri, non mi hanno mai entusiasmato le divinazioni sull’annata che sarà. Questo sia alle anteprime in inverno, quando mancano anni di invecchiamento, e sia adesso, appena finita la vendemmia. Mi suona come essere certi di scudetto, coppe europee e retrocessioni calcistiche appena chiuso il mercato. Poi tutti in campo e i fatti prendono pieghe e sentieri ben diversi. Però è importante sapere, grazie alle ipotesi vendemmiali effettuate dall’Unione Italiana Vini e da Ismea, con la collaborazione del Ministero delle politiche agricole, che la quantità torna a sorridere a noi italiani: con una previsione di 48 milioni e mezzo di ettolitri superiamo, tornando leader, la Francia, 43 milioni, e la Spagna, 42,9 milioni”.
Scusate, ma non riesco proprio a vederla la positività del fatto che “la quantità torna a sorridere a noi italiani”. Non la vedo perché non mi pare proprio che stiamo vendendo vino a rotta di collo. Al punto che, per sostenere i prezzi, parecchi consorzi di tutela italiani, anche di denominazioni piuttosto conosciute, sono stati costretti in queste settimane a deliberare più o meno drastiche riduzioni delle rese per ettaro delle uve destinate alle proprie doc. Insomma, di vino ne abbiamo fatto forse un po’ troppo, nelle ultime annate, ma la domanda non è cresciuta allo stesso ritmo, e dunque i prezzi stanno flettendo, e le giacenze di invenduto aumentano, per cui occorre “regolare il mercato” declassando le uve da doc a igt o a “tavola” generico.
Con una situazione del genere, come faccio ad accogliere con un sorriso la notizia di una crescita dei quantitativi delle uve raccolte in Italia?


2 comments

  1. simone

    bello, complimenti

  2. giordano

    Condivido completamente e non aggiungo altro (la notizia con i dati riportati l’ho letta stamane sul settimanale on-line della coldiretti).

    Invece aggiungo …. non credo che con i nostri 48 milioni di ettolitri monetizziamo come i 43 dei francesi !!!

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