Senatore, l’eleganza di un Primitivo di Gioia del Colle

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Non sono moltissimi i Primitivo che riescono ad appassionarmi. Troppo spesso si accontentano di rifugiarsi nel conforto di un frutto maturo, quasi barocco, immerso in tanto alcol e magari con del residuo zuccherino. Tra le varie espressioni del Primitivo, ho trovato più vicini al mio gusto i vini di Gioia del Colle, meno alcolici, più fini e sfumati rispetto a certi loro cugini. Ne è un eccellente esempio questo Senatore delle cantine Coppi, vino che sa restare elegante e territoriale. Tanto frutto espresso con altrettanta freschezza, godurioso e polposo, more e fiori ad accompagnare un palato bilanciato e per nulla esagerato.

A me pare un grande vino, che nemmeno dopo qualche giorno dall’apertura non ha perso la sua educata ricchezza. Sta molto bene a tavola, il tannino quasi non si sente e non sovrasta il cibo. Anche se penso possa restare qualche anno in cantina, si può stappare tranquillamente oggi e goderlo in questa fase giovanile.

Gioia del Colle Primitivo Senatore 2017 Coppi
(91/100)

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