Un Sauvignon estremo dall’Argentina

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Nell’orto che mio padre aveva ricavato dall’angolo nordorientale del parco di cui era giardiniere e custode, coltivava, accostati, i pomodori e i peperoni, sicché, quando mia madre mi mandava a prenderne, gli afrori inebrianti emanati dalle foglie di entrambi si confondevano l’uno con l’altro, in una miscela rinfrescante, che mi si è impressa nella mente. Ho rievocato, nitido, il ricordo di quella mistura di aromi vegetali quando ho bevuto il Sauvignon Blanc 2021, un vino bianco insolito e originale, nato da un vigneto, quello di Finca Maria Bombal, che cresce nel freddo dei millesettecento metri di altitudine nella Valle de Uco, in Argentina. Il produttore è Matías Riccitelli (il cognome mi suona con un’ascendenza italiana, ma non ne sono certo), il quale, dopo aver maturato esperienza altrove, ha deciso di dar vita alla propria cantina nel 2009 e imbottiglia vini provenienti da zone estreme del paese sudamericano, prodotti secondo quelle logiche di sostenibilità totale che qualcuno chiama “naturali”.

Verticalissimo di acidità e abbondante di sale, di questo Sauvignon se ne beve con piacere un sorso dietro l’altro, anche in virtù degli 11 gradi appena di alcol, ed è, oggi, una rarità. Non costa poco: on line viene intorno ai 40 euro, ma li vale tutti. L’etichetta, come tutte quelle dei vini di Riccitelli, è bellissima.

Valle de Uco Vino de la Carrera Sauvignon Blanc Finca Maria Bombal 2021 Riccitelli
(94/100)

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