Mercato Fivi, i 3 vini scelti da Desirée Pascon Bellese

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Non ho mai avuto sinora l’occasione di incontrare di persona Desirée Pascon Bellese, ma è come se la conoscessi da lungo tempo, perché leggo sempre con attenzione i suoi interventi – a dire il vero neppure così numerosi – sui social network, e li trovo sempre centrati, calibrati. Per questo ho voluto contattarla per chiedere anche a lei, che sarà al Mercato dei Vini della Fivi con l’azienda di famiglia, Bellese Vini, tre consigli su dei vini di altri vignaioli da assaggiare alla manifestazione di Piacenza, il 26 e 27 novembre.
Be’, devo dire che le scelte di Desirée sono abbastanza inconsuete. Perché suggerisce tre vini passiti. Già, quella categoria di vini che oggi vanno così poco di moda e sono così poco reputati anche presso gli appassionati e che invece appartengono così tanto alla tradizione italiana. Brava.
“Non è facile scegliere – dice lei – tra i tantissimi vini e tra i molti amici che ho nel cuore al Mercato dei Vini. Alcuni sono già stati nominati e il compito se vuoi mi è diventato più facile. Eccoci. Tre passiti. L’opposto dei miei vini direi”. Già, l’opposto dei suoi vini, dei vini di Bellese, che nascono nella zona del Piave e ne traggono freschezza e indole vibrante.
Ecco dunque i tre vini consigliati da Desirée Pascon Bellese, con le motivazioni delle sue tre scelte.
Tessère di Emanuela Bincoletto, Rebecca Raboso Passito
“La mia prima scelta è un vino figlio della nostra terra, poco conosciuto ai più e che Emanuela caparbiamente produce, nonostante viva in un territorio dove sarebbe più semplice decidere di piantare vitigni più remunerativi. Emanuela vinifica il Raboso Piave in molti modi diversi. Sicuramente il suo Passito è il più intrigante, dal colore vivo, dai sentori di frutta rossa matura. Dolce ovviamente, ma non in modo scontato perché  conserva il suo carattere acidulo e tannico, un po’ come Manu che è gentile e pacata, ma che allo stesso tempo è caparbia e forte”.
Antonio Panigada, Banino Aureum
“Noi ed Antonio siamo stati vicini di banco lo scorso anno e con sorpresa ho scoperto un vignaiolo targato Milano! Fa dei rossi dalle grandi strutture, ma al contempo molto eleganti ed equilibrati. Tra i suoi vini sceglierei però il suo passito. Da bere perché Antonio è un ragazzo semplice, che fa con passione e serietà il suo lavoro. Un vignaiolo puro e duro al 100%. Il suo Aurum è un passito elegante, fatto da Malvasia aromatica di Candia messa in graticci ad appassire ed un affinamento di 24 mesi in legno. Un elisir prodotto in pochissime bottiglie. Elegante, profumato, avvolgente. Vi conviene cercarlo presto, perché potreste non trovarne più!”
Francesco Fenech, Malvasia Passito delle Lipari
“Francesco lo ritrovate dentro  i suoi vini. E non è poi forse la caratteristica di tutti i vini del Mercato? Solare, luminoso, con le mani grosse ed il cuore caldo. Come il suo passito. Un estratto di mare, sole, saline. Uno svolgersi di profumi  caldi come l’estate. Da bere da solo, anzi forse meglio, da bere in dolce compagnia. Mi sa che devo mettere in agenda un giro dalle sue parti”.

Ora, un vino dell’azienda della famiglia Bellese, e in questo caso ne scelgo uno che, nel suo essere tipicissimo, finisce per non essere per nulla scontato a sua volta.
Bellese Vini, Raboso Frizzante
Il raboso è il vitigno del Piave. Ci si possono tirar fuori dei rossi di struttura, ma quando hai del pan biscotto e una fetta di salame (facciamo anche più di una), un Raboso frizzante ci sta alla grande, e fra coloro che lo fanno c’è Bellese. Rustico, asprigno di ribes e di marasca, graffiante come le grave fatte di pietrame nel letto del fiume.

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