Vado avanti con la ricerca dei Palhete

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Ho già scritto della mia recente “scoperta” dei Palhete portoghesi, questi vini fatti con uve rosse e bianche, molto spesso da vigne vecchie complantate e da numerose varietà locali. Ne riscrivo perché ho avuto la possibilità di berne un altro, di Palhete, il Cebobal 2021 della casa vinicola Herdade de Cebobal, fatto con uve di aragonêz (a bacca rossa) a antão vaz (a bacca bianca). Il mosto sta a contatto con le bucce per quattro giorni in argilla, fermenta con lieviti indigeni e poi si affina in acciaio.

Si tratta di un vino gastronomico, adatto a una serie pressoché infinita di abbinanenti per via della sua vena acidula e, al contempo, della sua serietà tannica. Propone una sorta di affumicatura, che intride sentori di frutti selvatici di bosco. La tinta, magari, lascia un po’ spiazzati: è un rosso quasi torbido e terroso che ricorda quella vernice adoperata in Scandinavia per dipingere le case ed i fienili di legno e si chiama falun, ma non fermatevi a guardare il colore, perché il Palhete è un vino sempre spiazzante.

Portugal Palhete Cebobabl 2021 Herdade do Cebobal
(86/100)

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