Proposte per Vinitaly 2017, #1 l’acqua

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Vinitaly 2016 è appena finito. Dunque, è tempo di pensare a Vinitaly 2017. Come puro esercizio di stile – chiamiamolo così – mi sono messo a pensare a una serie di interventi che mi piacerebbe proporre a Veronafiere per cercare di migliorare ancora gli standard di servizio della sua – e nostra, di noi che ci occupiamo di vino – rassegna enoica. Questioni meramente logistiche o organizzative. Che però potrebbero rendere più facile la vita di chi il Vinitaly lo frequenta, come espositore o come compratore. Lo farò con una serie di brevi interventi. Per vedere di nascosto l’effetto che fa, come direbbe Jannacci.
Incomincio con il tema che può sembrare il più lontano che esista dal vino, ossia l’acqua.
L’acqua è uno dei problemi latenti e irrisolti del Vinitaly.
Quando dico acqua, intendo sia quella che serve – a fiumi – per lavare i bicchieri, sia quella che dovrebbe dissetare il pubblico.
In primis, bisogna pensare a qualcosa per rendere più efficiente il lavaggio dei bicchieri. La puzzolente acqua del Vinitaly è l’incubo degli addetti alle macchine lavabicchieri, credetemi. Dopo qualche ora di fiera, i bicchieri odorano ineluttabilmente di freschino, termine veneto (Vinitaly, del resto, è nel Veneto, no?) che indica un qualcosa che sta fra la puzza di pesce, di alghe e di uova. Inservibili se non previo avvinamento. Per risolvere almeno empiricamente la faccenda bisognerebbe mettere dell’aceto bianco nella lavabicchieri, ma la pratica è vietatissima dai regolamenti. Urge una soluzione, perché non puoi cacciare sotto al naso di un giornalista o di un buyer un calice che olezza.
In secundis, al Vinitaly serve acqua da bere. Dove circola tanto vino c’è bisogno di bere tanta acqua. Perdere un quarto d’ora per acquistarla al bar non è ammissibile per chi è lì a fare business. Installare dei distributori gratuiti di acqua potabile in giro per i viali della fiera la vedrei una buona idea. I distributori di acqua sono una cosa che rimpiango dell’Expo, non credo sia così difficile portarli anche a Verona. L’acqua che scorre dai rubinetti di Verona città non è male, occorrerebbe farla arrivare anche nei viali, nei corridoi e nei padiglioni della fiera. Ritengo che molti la gradirebbero.
Con l’acqua è tutto. Ma non è poco, credetemi.


1 comment

  1. Alfonso Stefano Gurrera

    Scommetto che qualcuno ora si divertirà ad ironizzare su questa “scoperta dell’acqua fresca” del grande Peretti di cui, mi piace ricordare ai distratti, che qualche anno fa, lui, il bravo Angelo, consigliò di posticipare alla domenica l’inaugurazione dell’evento. Cosa che gli organizzatori, lette le convincenti motivazioni, attuarono subito alla successiva edizione. Quindi caro Angelo puoi rimanere sereno perché la tua “scoperta dell’acqua fresca”, anche questa volta si rivelerà non una banalità, ma un originale, singolare, insolito, e straordinario suggerimento. Complimenti
    Alfonso Stefano Gurrera

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