“Mi raccomando, non dirle tu come giocare, segui lei” dicevo al mio compagno quando lo lasciavo solo con la nostra piccola. Perché noi adulti siamo inscatolati, condizionati e limitati, ma agli occhi di un bambino basta un pinolo per inventare un gioco. Stare nei giochi della mia bimba è per me un grande dono. È come entrare in una dimensione nuova, seppur vissuta ma ormai dimenticata. Mi sento sempre grata e fortunata. Nei tratti di strada molto lunghi, in auto, passiamo il tempo a cucinare, a colorare, a leggere e anche a costruire. Il bello di tutte queste attività è il niente che abbiamo fra le mani. Con un pollice e un mignolo noi ci telefoniamo. Leggiamo pagine che non ci sono, prepariamo torte con ingredienti frutto di una prolifica immaginazione. Certo che i bambini sono maestri. Ti ricordano che sei stato bambino. Ti ricordano che l’essenziale è invisibile agli occhi. Ti ricordano che vivere davvero significa essere presenti, qui e ora.


