I pirati della schiava di Caldaro

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Di persona, Andrea Moser e Gerhard Sanin non li conosco. Però conto di incontrarli presto, perché passeranno dalle mie parti, sul lago di Garda, nei prossimi giorni. Partiranno a breve per una biciclettata di mille chilometri in tandem. Da Caldaro, in Alto Adige, fino in Campania. Hanno deciso di farsi ‘sta pedalata per promuovere un vino che piace a loro e piace anche a me. È il Kalterersee, il rosso (scarico) del lago di Caldaro fatto con le uve della vernatsch, che è il nome che da quelle parti usano per identificare la schiava. Io il Kalterersee ogni tanto lo bevo, e con piacere. Loro invece lo fanno. Perché Andrea Moser e Gerhard Sanin sono gli enologi, rispettivamente, delle cantine Kaltern e Erste+Neue, le due realtà cooperative di Caldaro.
Adesso che hanno ideato questa cosa un po’ folle ma geniale (la genialità spesso rasenta la follia, ammettiamolo) si fanno chiamare “i pirati del Kalterersee“. Partono il 15 maggio da Caldaro, finiranno il viaggio il 26 a Capri. Saranno seguiti da un’auto ammiraglia con due fotografi-videomaker che documenteranno il viaggio per raccontarlo in tempo reale su Facebook, Instagram e Youtube. Dodici le tappe, per ognuna delle quali è in programma un momento di incontro con appassionati, sommelier, giornalisti, blogger. Insomma, bella cosa, e sono sicuro che servirà a destare curiosità e simpatia per l’uva schiava e per la denominazione del Lago di Caldaro e spero tanto, ma proprio tanto, anche per quest’idea di vini che non sono grassi, non sono scuri, non sono iperalcolici, non sono dolci, non sono tannici, insomma, non sono vinoni. Mica per caso per questo genere di cose avevo coniato il nome di vinino. Adoro il vinino. Adoro chi si fa mille chilometri in bici – pardon, in tandem – per diffonderne la cultura.