Ogni tanto mi abbandono al piacere carnale di un panino, possibilmente caldo, con la mortadella, di preferenza col pistacchio.
I mangiatori di mortadella si dividono in due categorie sociali: quelli che la pretendono senza pistacchio, e altrimenti la disprezzano, e quelli che la preferiscono col pistacchio, ma in assenza se ne fanno una ragione e la mangiano (e se ne beano) ugualmente. Volendo assolutizzare, i primi sono gl’intransigenti, ottusamente irremovibili nei loro convincimenti, mentre i secondi denotano bontà d’animo e apertura mentale.
Accade però che della libertà di pensiero dei fautori del pistacchio, fazione minoritaria cui appartengo, si approfittino molti bottegai dei piccoli paesi. A causa della scarsità delle vendite, sono spinti a tenerne d’un solo tipo, e dunque, conoscendo per esperienza la cocciutaggine dei consumatori di mortadella nature e lo spirito d’adattamento degli altri, spacciano solo quella priva di pistacchio, certi in tal modo di acciuffare entrambi.
Così va il mondo: per meschino interesse o per timore di ritorsione, si tende a darla vinta a chi fa la voce grossa, mentre chi è più aperto e generoso soccombe. Mi consola sapere, tuttavia, che i primi non coglieranno mai le gioie che solo agli altri, talvolta, si dischiudono. Non conosceranno mai la lussuria insita in un panino imbottito di mortadella coi pistacchi.
Articolo originariamente pubblicato il 17 settembre 2013
Vini di Sicilia
rileggendo questo vecchio post, ho pensato a una mortadella meravigliosa assaggiata qui in Sicilia negli ultimi anni, quella di asino ragusano (ovviamente coi pitacchi di Bronte).
Una delizia, a cui concedersi mollemente.
Antonello
Caro Angelo. Impossibile darti torto.
Umilmente mi associo al tuo pensiero.
Marco
La Bondola è solo coi pistacchi!…
Angelo Peretti
La penso come te, la bondola è coi pistacchi (e con la rosetta calda). Però se provi la mortadella di Prato con l’alkermes la lotta è dura: meno male che è così rara che è difficile trovarla!