Aiuto, il vino sa di fumo!

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Trovare un vino che “sa di tappo” è purtroppo una sgradevole esperienza piuttosto frequente. Trovarlo che “sa di fumo”, invece, è meno usuale, almeno qui da noi. Ma non in America, in California soprattutto. Anzi, quello dell’odore di fumo è il nuovo assillo dei vignaioli statunitensi. Stessa cosa accade di tanto in tanto in Australia.
Attenzione, non mi riferisco a quel lieve sentore fumé che rende particolare a affascinante per esempio certi bianchi fatti col sauvignon. Nossignori, dico esattamente l’odore del fumo che proviene dalla legna bruciata. La legna degli alberi dei boschi devastati dagli incendi. Gli enormi incendi che in estate spesse volte imperversano proprio in California. O in certe aree dell’Australia.
Ebbene, succede talvolta che il fumo di quegli estesissimi incendi invada i vigneti e “contamini” le uve. trasferendosi poi al vino che ne viene tratto. Lo chiamano “smoke taint”, odore di fumo.
Ne ha parlato di recente Wine Enthusiast. Matt Kettmann ha spiegato che la faccenda è stata riscontrata per la prima volta con l’annata 2008 nella California settentrionale, annata che ha visto parecchi vini, soprattutto nell zona di Mendocino County, “to carry a particularly smoky aroma and flavor”, intaccati insomma da una vena particolarmente affumicata sia al naso che in bocca. Un bel problema. Tant’è che c’è chi ha avviato delle ricerche scientifiche per cercare di capure il problema e aiutare i vignaioli a risolverlo.
Oh, sia chiaro, se c’è gente che non si accorge neppure del sentore di tappo, molta di più è quella che non nota l’odore del fumo. Soprattutto nei vini che sono stati nelle barrique nuove, che sono affumicate già di per sé. Però la cosa va studiata, e risolta.


2 comments

  1. Giovanni

    Ho bevuto ultimamente un soave che d’impatto mi ha ricordato il fumo tendente al mozzicone di sigaretta. Cio non appartiene a nessun vino che si rispetti e se cio puo esssere una nuova tendenza lascimola pure agli americani.

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Non si tratta di una tendenza, ma di un problema, per quanto riguarda gli Stati Uniti. Per il Soave, potrei pensare a un eccesso di solforosa o ad una cattiva filtrazione del vino.

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