Abbiamo ucciso la civiltà della terra

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Ho letto e riletto l’articolo di Susanna Tamaro sul Corriere della Sera del 16 marzo. L’ho letto e l’ho riletto e mi ha preso un groppo nella gola. Perché ho ricordato come l’andare a dare una mano in vigna o nell’oliveto fosse una festa, e di come oggi questa condivisione di gioia sia preclusa. Perché ho compreso che la civiltà – sì, la civiltà – della terra è stata annientata dalla barbarie della burocrazia, e dunque non c’è speranza, e un velo di infinita tristezza copre i miei pensieri.
“L’agricoltura di qualità – scrive Susanna Tamaro – sarebbe una grande opzione per queste zone collinari. Sarebbe, se si permettesse di farla, se non ci fosse una pletora di leggi, leggine, controleggi, balzelli, ordinanze, contro ordinanze gestite da un gran numero di enti spesso in contrasto tra loro – Comunità Montana, Forestale, Asl, Provincia, Regione, ministero dell’Agricoltura, Unione Europea e chi più ne ha più ne metta – che attuano degli ossessivi controlli degni di uno Stato totalitario. Controlli che avrebbero il fine ultimo di circoscrivere gli abusi ma che in realtà servono soltanto ad esasperare e a legare le mani a chi vuole intraprendere qualcosa, mentre i disonesti, i veri criminali, continuano a fare indisturbati quello che vogliono: frodi alimentari, caporalato, sottrazioni truffaldine all’Europa, ecc.”
Questa è la cruda realtà, è l’evidenza dei fatti.
Così rialzarsi è impossibile.
“Come avrebbe fatto il Paese nel Dopoguerra a risorgere – aggiunge la scrittrice – se tutti avessero dovuto combattere con le infinite e assurde leggi imposte da questo Stato che tra un po’ vorrà decidere anche di quanti centimetri sarà il fazzoletto in cui dovremo soffiarci il naso? L’Italia è un Paese popolato per la maggior parte da persone oneste, di buona volontà e di grande inventiva. Le aziende familiari, le piccole realtà sono state, fino all’arrivo della crisi, l’intelaiatura sana della nostra società. Ma ora non è più così e pare che la politica, al di là dei programmi e dei proclami, non se ne voglia accorgere”.Vero. Purtroppo.
Leggetelo, se ancora non l’avete fatto, quell’articolo. S’intitola “I corsi per comprare verderame e i tanti lacci che bloccano l’Italia] I corsi per comprare verderame e i tanti lacci che bloccano l’Italia“.