A Silvia

silvia

Condividiamo il pianerottolo ma per orari e abitudini diversi, non c’eravamo mai incontrate prima. Quel pomeriggio d’estate giravo in pineta con la carrozzina e una faccia da ricovero. Non dormivo di notte né di giorno, allattavo come una pazza ed ero sempre sola con la bambina. Suo marito mi riconosce e scambiamo due parole. Lei mi vede, mi legge, mi comprende. Il giorno successivo, quando apro la porta per uscire, trovo un post it appeso: “Ciao Michela, io non suono per non rischiare di svegliarvi ma tu per qualsiasi necessità bussa pure o chiamaci! – numero di telefono – Silvia”. L’ho usato quel numero, per chiedere aiuto, consiglio, conforto, supporto. Mentre ne scrivo, mi vengono i brividi e mi commuovo. Silvia è mia sorella. Non abbiamo lo stesso DNA ma i valori, l’etica, l’empatia, quello sì, e per quanto mi riguarda, è tutto ciò che serve per essere sorelle. La famiglia nasce vita vivendo.