Il vino rosa è qui per rimanere

calice_rosa_chiaretto_1_500

La domanda, stavolta, è se il trend di crescita dei vini rosa sia destinato a durare o se si tratti solo di una moda. Io credo che sia destinato a durare. Sia negli Stati Uniti, dove il boom è stato maggiore, sia in qualche misura anche dalle nostre parti, dove peraltro l’andamento è ancora col freno a mano tirato.

Che il rosé sia ormai diventato un vino stabilmente di riferimento in terra americana lo conferma Paul Mabray, amministratore delegato della Emetry, società californiana di ricerche di mercato nel settore vinicolo. “I rosè – dice – hanno inondato il mercato e alcuni marchi stanno registrando un’implosione. Fondamentalmente, oggi sono una categoria merceologica permanente nel mercato statunitense”: è la risposta che ha dato a una precisa domanda sul tema fattagli da Liza B. Zimmerman per Forbes.

Ecco, ci siamo: chi parla ancora di moda del rosé – osservo – non ha capito granché. Ormai pensare solo al vino bianco e al vino rosso vuol dire essere fuori dal mondo: c’è anche il vino rosa, stabilmente. Aggiungo che non l’ha capito neanche chi sta improvvisandosi produttore di rosé, qui dalle nostre parti. Il vino rosa non si improvvisa. Ma, si sa, noi italiani siamo quelli che cercano sempre le scorciatoie “furbe”, salvo poi pagarle a caro prezzo.