Retrospettiva, Beaune, il 2014 (e altro ancora)

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Una retrospettiva sugli assaggi effettuati nel corso de Les Grands Jours de Bourgogne. Vediamo come sono andate cose intorno a Beaune.

Sono varie appellation, caratterizzate dalla presenza di uve bianche e uve rosse. I pinot non sono mai tra i più potenti, rischiano di venire oscurati dalle aoc più famose del nord e del sud della Côte D’Or. Cercando bene invece si trovano qui alcuni dei migliori rapporti prezzo/qualità, senza dimenticare il fatto che i vini sono disponibili, non sono impossibili d’accesso come accade ormai presso i produttori più acclamati. Millesimo 2014, salvo diversa indicazione.

Domaine de Bellène
Savigny-lès-Beaune blanc 2012: aperto, ricco, grasso e lungo, si vede il millesimo di qualità. (88/100)
Savigny-lès-Beaune rouge 1er cru Les Hauts Jarrons. Una delle più belle sorprese, un bouquet floreale tra i più aggraziati, lungo e fine. (91/100)
Beaune 1er cru Les Bressandes 2011: anno più complicato, vegetale e gradevole, ma finale rigido. (84/100)

Simon Bize et Fils
Savigny-lès-Beaune Les Bourgeots rouge: gran naso di vegetale nobile, si sente la presenza del grappolo intero come da tradizione della casa. Floreale, liquirizia, erbe, uno stile classico. (88/100)
Savigny-lès-Beaune Les Bourgeots rouge 2013: più ricco e carnosol, materia più densa ed elegante al tempo stesso, vino esemplare e uno dei migliori village in assoluto. (92/100)
Savigny-lès-Beaune 1er cru Aux Fourneaux 2008: setoso, l’evoluzione lo ha patinato, il frutto è ancora integro. Da bere in questi anni. (89/100)

Bouchard Aîné et Fils
Beaune 1er cru blanc les Marconnets 2012: al naso erbe e spezie, un insieme intrigante. Leggermente amarognolo, ma fresco e persistente. Tannicità nel finale. (86/100)

Maison Bouchard Père et Fils
Beaune rouge du Château: uno dei vini più classici della grande casa di Beaune. Fumé, carne, frutta rossa. Ricco e con buona acidità, ben fatto. (85/100)
Beaune 1er cru Clos de la Mousse: più delicato e fine, palato più tannico e duro, ha bisogno di tempo in bottiglia. (86/100)
Beaune 1er Cru Les Grèves – Vigne de l’Enfant Jésus: altro vino iconico per questa cantina. Si approfondisce il lato più fine, appaiono aromi di fiori e ciliegia. Come gli altri vini, sembra fin troppo tannico ed estratto, andrà verificato come evolve in bottiglia. (87/100)

Chandon de Briailles
Côte de Beaune blanc la Grande Châtelaine: da uve acquistate. Evoluto e magro, non in linea con i vini di questa magnifica cantina. (78/100)
Hautes Côtes de Beaune En Champans Blanc: più preciso e fruttato, godibile, beva appagante. (86/100)
Ladoix blanc Les Vris: sensazione di erba sfalciata, verde. Più sottile, non manca di energia, finale delicato. (87/100)
Savigny-lès-Beaune 1er cru Les Lavières rouge: il 60% di vendemmia intera si sente, e si traduce in note di fiori magnifiche per eleganza. Etereo. (91/100)
Pernand-Vergelesses 1er cru Les Vergelesses: sembra più intenso e ricco, il frutto è più morbido. Attraversa una fase di chiusura. (87/100)
Pernand-Vergelesses 1er cru Ile des Vergelesses: suolo argillo-calcareo filtrante. Torna la sensazione di nobiltà della vendemmia intera. Solido, materico, ha un potenziale notevole, da attendere. (90/100)

Domaine Chanson
Savigny-lès-Beaune 1er cru la Dominode 2013: un profilo floreale, ricco e tannico, si ferma un po’ sui tannini. (84/100)
Pernand-Vergelesses 1er cru Les Vergelesses 2013: una ciliegiona al naso, non si distende. (82/100)
Beaune 1er cru Les Fèves 2012: chiuso, fatica ad esprimersi. (82/100)

Doudet-Naudin
Savigny-lès-Beaune 1er cru Aux Guettes 2013: palato ricco di fiori, fresco e gradevole, sensazione di frutto croccante di pinot nero. (86/100)
Beaune 1er cru Les Cent Vignes 2013: non è male ma patisce una certa riduzione, da riserntire. (83/100)
Pernand-Vergelesses 1er cru Les Fichots 2013: solido, taglio moderno, gradevole. (85/100)
Aloxe-Corton 1er cru les Maréchaudes 2013: bel frutto, gobidible, ma tannico. (84/100)

Alex Gambal
Saint-Romain rouge 2013: finalmente un vino che si beve con piacere, senza troppa estrazione tannica. Bella acidità, frutto pimpante. (88/100)
Savigny-lès-Beaune Grands Picotins 2013: lo stile si conferma, fine e delicato e una beva trascinante. Tanto frutto. (89/100)
Beaune 1er cru les Grèves 2013: saliamo ancora di livello, palato ricco e complesso con lunghezza da grand cru. Il frutto del pinot nella sua purezza. (92/100)
Saint-Romain Blanc 2013: vino facile e fruttato senza però grande complessità. (83/100)

Emmanuel Giboulot
Côte de Beaune Les Pierres Blanches Blanc: vino pronto ed accessibile, un po’ semplice. (83/100)
Côte de Beaune Combe d’Eve: simile al precedente con più materia. (86/100)
Côte de Beaune les Pierres Blanches rouge: vinoso, floreale, nel finale manca di coerenza. (83/100)
Beaune Lulune: un frutto aperto e disponibile, bel finale, beverino. (85/100)

Pierre Labet
Beaune 1er cru Aux Coucherias: moderno, estratto, presenza di legno. Finale tannico e medicinale. (84/100)

Rossignol Trapet
Savigny-lès-Beaune Les Bas Liards: terreno argilloso che ha il suo impatto sul vino. Complesso e terroso, un palato magnifico per il frutto e la freschezza. I tannini sono impegnativi, forse andava usata più delicatezza, ma il vino saprà ritrovarsi. (87/100)
Beaune 1er cru Les Teurons: terreno di argilla e ferro. Subito un impatto minerale al palato. Meno estratto e più soave, finale di fiori molto lungo. (89/100)