Lo Châteauneuf du Pape 2001 di Château Mont-Redon

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Una visita all’altopiano di Mont-Redon è obbligatoria per comprendere l’eccezionalità del terroir di questa sottozona di Châteauneuf du Pape. Uno strato alto due metri, composto da sassi appiattiti dall’azione erosiva. Una situazione unica ed ideale per esprimere il grande potenziale della grenache, completata da syrah, moruvèdre e altre varietà minori.

I vini di Château Mont-Redon non godono di grande stampa e secondo alcuni critici non hanno la complessità e la profondità dei migliori. Forse hanno il difetto di non avere estrazioni o concentrazioni estreme, la cantina produce un sono vino che rappresenta idealmente la complessità delle varie uve e dei vari territori di Châteauneuf.

La tendenza attuale è di moltiplicare le cuvée parcellari, di vecchie vigne, o di altre diavolerie, spesso con lo scopo piuttosto evidente di alzare i prezzi.

Io i vini di Mont-Redon li ho comprati spesso, e non sono mai rimasto deluso. Fatto non secondario, i prezzi sono molto più abbordabili della media degli altri produttori, rilanciati da una richiesta mondiale che non cessa di crescere.

Non che questo 2001 sia un vinino, denso fin dal colore, ci porta verso un tipico naso di garrigue, spezie, frutta macerata, erbe e resina. Un approccio tradizionale, senza alcun eccesso di alcol o di tannini. Caldo e ricco, termina balsamico e largo, su ricordi di liquirizia.

Châteauneuf du Pape 2001 Château Mont-Redon
(91/100)