Le Grand Tasting, il Médoc parte prima

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Sono molti i vini della zona del Bordeaux che ho potuto assaggiare a Le Grand Tasting, la splendida degustazione che, come sempre, è stata organizzata verso fine anno a Parigi, al Carrousel du Louvre, dal duo Bettane-Desseauve. Incomincio la presentazione degli assaggi bordolesi dal Médoc, territorio al cui interno sono costretto, per motivi di spazio evidentemente, considerata la vastità degli assaggi, a dedicare un paio di puntate.
Nella prima parte degli assaggi del Médoc mi concentro sulle appellation dell’Haut-Médoc, del Listrac-Médoc e di Margaux.
Nella prossima puntata presenterò invece gli assaggi di Pauillac, Saint-Estèphe e Saint-Julien.
Le valutazioni sono in ventesimi.
Haut-Médoc
Château Cantemerle, Haut-Médoc 2011. Si è cercata l’estrazione e ne risulta un vino duro senza grande frutto, privo di complessità. Manca della delicatezza dei migliori. 14,5/20
Château Larose Perganson, Haut-Médoc 2008. Bel vino floreale e facile, profuma di fiori e di vegetale nobile. Conferma la bontà del millesimo 2008, sottovalutato dalla critica e invece assolutamente classico. Rapporto qualità-prezzo eccellente. 16,50/20
Château Larose Perganson, Haut-Médoc 2009. Maggiore densità e sensazione di terra umida e frutta nera. Molto classico, abbastanza potente per la tipologia. 17/20
Château Larose Trintaudon, Haut-Médoc 2009. Facile e senza grande concentrazione, scivola via senza preoccupazioni. Maturo. Buon rapporto prezzo-qualità. 15/20
Château Sociando-Mallet, Haut-Médoc 2012. Il 2012 si segnala per un profilo fruttato. Il naso è elegante, con tipici sentori di grafite. La stuttura associa finezza a struttura. Ovviamente da attendere. 16,5/20
Château Sociando-Mallet, Haut-Médoc 2008. Principio di evoluzione, terroso. Largo e tannico, con una buona lunghezza. Si può iniziare ad assaggiarlo. 17/20
Listrac-Médoc
Château Fourcas Hosten, Listrac-Médoc 2009. 70% di merlot che produce un vino aperto e disponibile. Note terrose e di tartufo, palato ben calibrato nei tannini. 16/20
Château Fourcas Hosten, Listrac-Médoc 2010. 55% di cabernet sauvignon e 45% di merlot. Si sente la maggior percentuale di cabernet maturo. Restano le note di tartufo e humus in un palato più lungo e solido. Tannini decisi, serve tempo, ma il potenziale è innegabile. 17/20
Château Fourcas Hosten, Listrac-Médoc 2011. 50% di merlot. Un vino più tranquillo e classico, più largo che lungo. 15/20
Margaux
Château Brane-Cantenac, Margaux 2001. Accanto alle note tipiche di terra e tartufo nero, c’è il cedro che conferisce freschezza. Ancora giovane e tannico, richiede solo tanta pazienza. Una riuscita. 17/20
Château Brane-Cantenac, Margaux 2008. Tabacco e ferro, anche peperone, che tradisce una maturità non perfetta dovuta al millesimo. La nota vegetale persiste al palato, rigido e diluito. La nota positiva è quella che il vino rimane leggero e non forzato. 16/20
Château Dauzac, Margaux 2009. Terra, tartufo e polvere di caffè. Un percorso perfetto al palato, tutto sembra al suo posto, distinto e ricco di personalità. Uno dei 2009 che ho preferito. 18/20
Château Dauzac, Margaux 2011. Erbe e spezie, meno materia e più eleganza. Freschezza e equilibrio nella gestione del legno di affinamento. Altro bel vino. 16,5/20
Château Dauzac, Margaux 2012. Qui il legno è ancora percettibile, ma è stato appena imbottigliato. Liquirizia e sale in un palato piuttosto fine. Interessante. 16/20
Château d’Issan, Margaux 2008. Cedro e tabacco, una densità non tra le migliori, caldo ma senza una adeguata maturità. Più lavoro di cantina che di vigna. 15,5/20
Château Kirwan, 2011, Margaux. Fine ed elegante. Perfetta interpretazione dell’annata, non troppo estratto e con frutto molto fresco. Un futuro classico. 16,5/20
Château Kirwan, 2010, Margaux. Evidente la maggiore materia. Grande massa acido-tannica. La finezza del terroir è rispettata nonostante la potenza. Erbe e spezie. 17,5/20
Château Marquis de Terme, Margaux 2008. Fine e agrumato, resina di pino. Manca di morbidezza e della adeguata struttura per sostenere i tannini. 15/20
Château Marquis de Terme, Margaux 2010. Concentrato e potente, esibisce una massa tannica imponente. Legno ben integrato, freschezza e lunghezza fanno pensare ad un vino che avrà lunga vita. Da attendere almeno 20 anni. 17/20
Château Prieuré-Lichine, Margaux 2011. Semplice e senza grande complessità, ha almeno il pregio di non cercare troppo la concentrazione e si beve facilmente. 14,5/20
Château Rauzan-Ségla, Margaux 2004. Aperto, elegante e piacevole, senza grande potenza. Riesce a centrare l’obiettivo con un vino di sicura finezza.  17/20
Château Rauzan-Ségla, Margaux 2006. Il profilo è simile, ma la minore concentrazione non è supportata da una altrettanto compiuta maturità. Facile e vinoso, non avrà vita lunga. 15,5/20
Château Siran, Margaux 2010. Serio, minerale e chiuso. Una materia importante ancora molto tannica. Termina speziato e persistente. Bella bottiglia. 17/20
Château Siran, Margaux 2012. Maggiore percentuale di merlot che dona la rotondità del frutto. Facile, non molto complesso. 15/20
Château Siran, Margaux 2004. Freschezza floreale, foglie di tabacco. Una evoluzione perfetta che lo rende già pronto oggi anche se terrà ancora a lungo. 16/20

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