I Montilla-Moriles di Toro Albalá (e i Don PX)

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Antonio Sánchez è il motore di Toro Albalá, celebre bodega andalusa, conosciuta per la incredibile collezione di vini disponibili alla vendita.

Particolare attenzione viene destinata ai vini da singola annata, i vintage. Come sapete, la maggior parte dei vini andalusi nasce da un blend di varie annate, ottenuto con il metodo di criaderas e soleras. Qui invece si possono trovare molte etichette da annate di eccezionale valore, sottolineando l’unicità di una singola vendemmia.

Anche i minimi dettagli sono curati. Le etichette sono attaccate a mano, le bottiglie sono firmate e numerate da chi ne ha avuto cura negli anni, e vengono sigillate con ceralacca naturale per mantenerle in perfetta conservazione.

La cantina si trova all’interno del territorio della denominazione di origine Montilla-Moriles, a sud di Cordoba. L’uva utilizzata sia per i vini dolci che per quelli secchi è il pedro ximenez, a differenza di Jerez che invece vede la prevalenza del palomino. Altra peculiarità della regione è che, per l’alta gradazione naturale raggiunta dalle uve, non è necessario ricorrere alla fortificazione dei vini.

Ecco qui sotto i vini che ho assaggiato in cantina, in ordine di degustazione.

Montilla-Moriles Fino del Lagar en Rama Poley 10 Años. Un fino da dieci anni sui lieviti, improntato sulla freschezza e sul frutto giovanile (pera). Crosta di pane, lievito e olive, per un finale facile e gradevole. (87/100)

Montilla-Moriles Fino Pasado en Rama Poley 15 Años. Qui si arriva al limite dei quindici anni sui lieviti (cosa non semplice da ottenere perché spesso questi vini “muoiono” prima, tra otto e dieci anni). Rimane il profilo gentile, sulla finezza e la lievità. La flor non è invasiva, il finale è salino e delicato. (90/100)

Montilla-Moriles Oloroso en Rama Poley 15 Años. Siamo a circa quindici anni di affinamento. Elegante e non eccessivo, con uno sviluppo molto lento su note di mare e di ossidazione che stavolta non aiutano il vino ad allungarsi. (84/100)

Montilla-Moriles Palo Cortado en Rama Poley 25 Años. Circa venticinque anni di affinamento per uno dei più eccitanti palo cortado che ho mai assaggiato. Il naso ci fa viaggiare nel mondo delle spezie, tra fava tonka, curry e noce moscata. Ci spostiamo poi nel reame esotico e in quello della frutta secca, noci in particolare. Palato dapprima acidulo che si fa più morbido nel finale. Lunghissimo, ci resta una sensazione di mare, frutta matura tipo ananas e spezie. Infinito, gran vino che vorremmo non terminasse più. (97/100)

Montilla-Moriles Amontillado en Rama Poley 35 Años. Un inno alla lentezza, d’altra parte ci sono voluti più di trentacinque anni per finire in bottiglia. Naso di frutta secca, lacca, vaniglia, odori viscerali che si propongono in successione e rivelano una certa fragilità che lo rende così affascinante. Lungo ed elegante, si affida molto alle sensazioni di fine bocca, che in realtà arrivano minuti dopo che si è assaggiato. (98/100)

Montilla-Moriles Amontillado Marqués de Poley 1951. Note fumée di tabacco, prugna, frutta candita. Ricorda molto il cassetto di un vecchio mobile . Potente e alcolico, rammenta un brandy. (91/100)

Montilla-Moriles Palo Cortado Marqués de Poley 1964. Grande naso, sulle spezie. Poi, buccia di arancia grattata, legno nobile, minerale e marino, ha tanta complessità. Al palato ha una presenza dominante che lascia poco spazio alle discussioni. Un grandissimo vino della memoria. (100/100)

Montilla-Moriles Pedro Ximenez Don PX 1973. La casa è molto conosciuta anche per la collezione di vini dolci o con residui zuccherini. Il naso è una giravolta di sensazioni: incenso, marmellata di arance amare, spezie. Più fine di quanto ci si aspetti, non ha una concentrazione enorme, e questo lo rende di una grande piacevolezza. Luminoso e delizioso, basta a sé stesso. (97/100)

Montilla-Moriles Pedro Ximenez Don PX 1964. Si avvicina di più a quello che immaginiamo di un vino dolce. Cioccolato, fichi, datteri, liquirizia e spezie. Anche qui sorprende per la beva di una rara eleganza. Persistente. (95/100)

Montilla-Moriles Pedro Ximenez Don PX 1980. Più denso e sciropposo, una sensazione forte di liquirizia e legno, con un palato dolce, ricco ma tutto sommato equilibrato. Sembra purificarsi nel tempo, si fa più delicato e finisce su note di vaniglia, cookies e chiodo di garofano. (93/100)

Montilla-Moriles Pedro Ximenez Don PX 1955. Mogano, legno dolce, vaniglia e pepe bianco. Qui la ricchezza della materia è più evidente, la densità lo rende più impegnativo. Finale di limone confit in un finale che resta gradevole. (92/100)