Certe bottiglie e certe bevute riaprono e accendono i ricordi quasi come fossero fotografie. Sfogliare gli album di foto oggi sembra quasi un gesto desueto. Il cellulare ha totalmente sostituito la vecchia stampa su carta di quei fermo immagine che messi tutti insieme raccontano la nostra storia e quella dell’intera famiglia.
Proprio scorrendo le foto sul telefono sono incappata in quella della Vernaccia Selvabianca 2016, anche lei protagonista di una estate molto emozionante ed arrivata a sorpresa.
Come molte cose poco programmate, le mie vacanze a cavallo tra agosto e settembre sono state bellissime e ricche di emozioni. Tra i vari giri tortuosi, mi sono ritrovata a San Gimignano, questo borgo incantevole, quasi fatato che si racconta ovunque come un luogo del vino. Sappiamo quanto la Toscana sia di esempio per il fenomeno dell’enoturismo che si sviluppa intorno ai territori di eccellenza dei grandi rossi. Questa realtà è in continua crescita e richiama turisti da tutto l mondo. Sembra quasi strano che ci sia anche un borgo del vino bianco in un territorio così rossista, appunto la vernaccia di San Gimignano.
Si fa quasi fatica ad entrare nel centro storico tanta è l’affluenza dei visitatori. Tutto intorno si estendono i vigneti e le tante cantine che offrono accoglienza o sono organizzate per i wine tasting. Una attività frenetica e pulsante.
L’importanza del vino è strettamente legata a quella di San Gimignano, il paese delle alte torri che narrano una storia imponente. Attraversandolo sembra di essere in un libo di fiabe dove ogni casa, chiesa, piazza, vicolo sono disegnati con estrema grazia.
Appena fuori dalle mura c’è l’azienda Il Colombaio di Santa Chiara, anzi, una stradina bianca offre una piacevolissima passeggiata di 800 metri fino al borgo di San Gimignano. Qui il giovane Alessio Logi ha fortemente voluto dedicarsi alla produzione della Vernaccia puntando ad un percorso capace di unire l’identità territoriale con la qualità del vino e l’accoglienza. Il Colombaio infatti è anche agriturismo ed offre un soggiorno di estremo piacere immersi nella campagna toscana.
La produzione è partita timidamente nel 2002 con 5000 bottiglie di prova e oggi ne conta 90 mila – tutte di Vernaccia. Selvabianca è prodotto con le uve del vecchio vigneto vinificate e affinate in acciaio. Fa macerazione sulle bucce e mantiene uno stile elegante sia al naso che al palato. È proprio un bel bianco da attendere con curiosità nel tempo. Ha materia, ma nei profumi richiama sentori delicati di mela gialla, piccoli fiori bianchi e di pietra bagnata. Il sorso è ricco, succoso, fresco, soprattutto sapido e di lunga piacevolezza.
Vernaccia di San Gimignano Selvabianca 2016 Il Colombaio di Santa Chiara