Dicono di volerlo secco ma lo bevono dolce, negli Usa

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Gente strana, gli americani, quando si tratta di descrivere i loro gusti in fatto di vino. Se gli domandate se preferiscano il vino “secco” o quello “morbido” vi risponderanno senza esitazione che la scelta è per il “dry”, il secco. Poi provate a bere il vino che loro hanno appena definito secco e lo troverete decisamente morbido.

Come mai gli americani dicono di preferire i vini secchi e poi finiscono per bere tuttora in massa quelli morbidi?

Una risposta prova a darla una grande firma del giornalismo vinoso statunitense come Eric Asimov sul New York Times, nientemeno.

Asimov dice proprio che è un persistente mistero quello del perché gli americani che dicono di volere vini secchi preferiscono in realtà il gusto dolce.La spiegazione che si dà di solito – scrive – è che gli americani sono allevati a suon di bevande analcoliche zuccherate, e quindi vi sarebbe poi una predisposizione naturale per i vini dolci. Questo però non spiega perché gli americani accolgano con favore l’amaro della birra. Né spiega perché la gente nega di apprezzare i vini dolci”.

E allora? Allora – spiega Asimov – “la risposta più probabile deriva da un’associazione di idee del termine dry con la percezione della beva più sofisticata, mentre sweet sembra in qualche modo infantile”. Insomma, condizionamenti, pregiudizi. Perfino la paura di fare una figuraccia nel dire qual è il gusto che piace veramente. Così vi diranno che vogliono un vino secco, ma preferiranno stappare qualcosa di più morbido. Tu valli a capire.