Da qui passano un miliardo di bottiglie

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Quello di Le Havre, in Normandia, Francia, è il quinto porto europeo. Ma è il primo quando si parla di vino. Non per i consumi. Per le spedizioni e per gli arrivi. Le Havre, sull’estuario della Senna, è il primo porto al mondo per il transito di bottiglie di vino e di alcolici. Ogni anno di qui passano più di un miliardo di bottiglie. L’ottanta per cento prende la via dell’estero. Impressionante. E il flusso è in aumento: dl 2010 l’attività è cresciuta del 30 per cento.
Il fatto è che la sua posizione centrale consente di avere i tempi di trasporto più rapidi possibile, via oceano, dall’Europa all’America o all’Asia. Sei giorni per New York, undici per Miami, ventisette per Hong Kong. L’ho letto su La Revue du Vin de France.
Sono questioni, quelle dei trasporti del vino, che in genere non interessano l’appassionato del vino. Ma sono invece nodali per il mondo della produzione e del commercio. Credo comunque che quel miliardo di bottiglie dia un’immagine abbastanza evidente di cosa significhi il business del vino.
A proposito: sapete quand’è che il traffico di bottiglie diventa più intenso a Le Havre?
Non ci credereste mai: è questo, novembre. Per via del Beaujolais Nouveau, il vino novello francese per definizione, che esce proprio in questo mese qui. “Le mond entier réclamant ce vin primeur au jour dit”, dice alla Revue Hervé Martel, il direttore generale di Haropa, la società di gestione del porto. Dunque, siccome il mondo intero aspetta il Beaujolais Nouveau perfettamente in tempo per il giorno del suo lancio sul mercato, in novembre a Le Havre devono correre come i dannati.
A proposito, la data del Beaujolais Nouveau è il prossimo 19 novembre. Sempre che vi interessi il novello. Io, per esempio, un paio di bottiglie di Beaujolais Nouveau me le compro tutti gli anni.