I Balzini White Label, un elegante rosso toscano

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Sempre di più mi affido al palato quando assaggio un vino. Poco, pochissimo, anzi, quasi nulla alla vista. Un po’ all’olfatto, ma appena quel poco, perché a mio avviso la percezione nasale è ingannevole. Tanto invece al gusto e al tatto, intendendo le sensazioni avvertite nella bocca, e magari anche quegli aromi che si avvertono per via – come si dice – retronasale. Sono queste le componenti che a mio avviso tradiscono meno e che mi offrono maggiori informazioni.

Quando mi trovo in bocca un vino che continua a regalarmi ondate di freschezza e di frutto, di sale e di bel tannino, quando la salivazione fluisce senza sosta (mai sentito parlare di acquolina in bocca?) e i fruttini tornano fuori ogni volta succosi e croccanti, intrisi di belle venature officinali, allora so che la bottiglia valeva la pena stapparla.

Stavolta la bottiglia che vale la pena di aprire e di versare nel bicchiere e di bere è quella d’un rosso dell’igt dei Colli della Toscana Centrale, quello de I Balzini, azienda che sta da Barberino Val d’Elsa, fondata nel 1980.

Visto che è fatto col cabernet sauvignon e col sangiovese, questo vino potrebbe venire la tentazione di chiamarlo Supertuscan, come ci hanno abituati gli americani qualche anno fa, ma a me quella definizione non piace, ché un vino o è toscano nel carattere e nell’anima (e allora non serve che sia super) oppure non lo è. Questo qui fa parlare toscano anche al cabernet.

Soddisfa, a mio avviso, sia chi va in cerca della struttura, sia chi, come me, preferisco lo slancio. Sa contentare entrambi, e non è impresa facile. La fruttuosità morbida e carnosa del cabernet s’alterna anch’essa con la terrosità ruspante e selvatica del sangiovese, altra bella cosa.

Si affina nelle barriques per un anno, ma il passaggio nel legno è appena percepibile e un altro po’ di bottiglia a mio avviso lo toglierà di torno del tutto, e sono certo che col tempo questo rosso – l’annata che ho bevuto è la 2012 – sia destinato a dare soddisfazione ancora maggiore. Ce ne vorrebbe qualche boccia in cantina, che riposa paziente, aspettando l’uscita piena delle spezie e del cuoio e del tabacco soprattutto, che son lì che s’annunciano e che si faranno avanti più pienamente.

Posso usare l’aggettivo elegante? Ecco, è un vino d’una bell’eleganza, soprattutto in prospettiva. Bravi.

Rosso Colli della Toscana Centrale White Label 2012 I Balzini
(93/100)

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