In Valtellina col Nebbiolo di Arpepe

arpepe

Ci sono persone che ti svuotano riempiendoti di chiacchiere inutili e ce ne sono che ti arricchiscono di silenzi colmi di buon senso ed eleganza. Aldo Venco, enologo piemontese, fa parte di coloro che osservano silenziosamente e parlano con discrezione al momento opportuno. Ho avuto l’onore di condividere un pranzo con lui e il piacere di seguirlo in qualche degustazione a Vinitaly. I “suoi” vini beneficiano della sua personalità. Siamo da Arpepe e Isabella Pellizzatti Perego, titolare dell’azienda, mi accompagna in questo bellissimo viaggio in Valtellina.
Trovo meraviglioso che i profumi mi raggiungano mentre il vino è versato nel calice.

Il Rosso di Valtellina 2013 è considerato il vino base. Il floreale lascia spazio a un intreccio setoso di frutti rossi e spezie, comun denominatore del nebbiolo. La struttura non è eccessiva, in bocca c’è sostanza ma non è invadente. È lungo e persistente e chiama la bevuta. “L’annata 2013 è stata meravigliosa” mi dice Isabella.

Valtellina Superiore Sassella Stella Retica 2011 Riserva. Sassella è la zona. Ogni zona è identificata per caratteristiche diverse. Il primo sorso regala freschezza e complessità e viene voglia di tagliatelle ai porcini ma starebbe bene anche con carni bianche e formaggio a pasta dura. Un vino versatile, discreto ed elegante. Sembra dire: “Ci sono, ma sto nella mi energia, mi accompagno volentieri ma non mi disperdo”

Valtellina Superiore Sassella Rocce Rosse 2005. Si chiama così perché il terreno dove nascono le uve è ricco di ferro. A dieci anni il Rocce rosse è un bambino, si può degustare e apprezzarne pienamente l’essenza, quando ne avrà venti. Ciò che mi colpisce è il desiderio che mi resta di questo vino. Come se l’austerità del terreno si concentrasse tutta per dare un prodotto forte e intenso, capace di mantenere eleganza e freschezza. C’è un’evoluzione consapevole.

Valtellina Superiore Sassella Ultimi Raggi 2007. Frutto di una vendemmia tardiva, alla ricerca della maturazione fenolica perfetta in vigna. Le foglie cadono e i grappoli restano sulle piante. Le condizioni climatiche devono, ovviamente, essere ottimali. Ampio, grandioso! È un vino che esce dal calice da solo, caratteristica probabilmente acquisita dalle uve, abituate a stare esposte a lungo nel vigneto. Mi ripeto sull’eleganza perché è una qualità che si fa notare e che apprezzo.

Tutto quello che c’è da sapere su Arpepe, lo trovate cliccando qui: Arpepe – Via Buon Consiglio, 4 – 23100 Sondrio, Italy