Io esco

alloro

Ci sono giornate più difficili di altre. A me piace vestire di buonumore ma non sempre ce l’ho a disposizione, allora esco. Esco dagli schemi, dalle abitudini, dal conosciuto, e, principalmente, esco dalla stanza in cui mi trovo. Ora sono seduta qui, su una panchina che guarda un campo incolto. Ho il sole in faccia e c’è un vento leggero che ruba il profumo degli alberi per me. Alloro, c’è una pianta di alloro ricoperta di fiori. Ci metto il naso e ricordo il miele. E poi fieno, mi avvolge l’inconfondibile odore dell’erba tagliata da qualche giorno e lasciata lì. Un cane trotterella dietro al suo padrone, mi vede, si ferma, mi annusa, si siede accanto a me. Ci scappa una carezza, ancora un’altra, ormai ha preso confidenza e non vuole proseguire. Sorrido. “Gli animali sono meglio delle persone” è un’affermazione che in me non trova accoglimento. Gli animali si comportano secondo il loro istinto, non hanno scelta. Noi, al contrario, abbiamo facoltà di scelta, ma non sempre, e non tutti, seguiamo il nostro intuito, lo strumento più potente ed efficace che ci contraddistingue. Peccato. Due merli canticchiano sul fico ancora spoglio. Chissà se i bambini soffiano ancora sul fiore ormai passato del tarassaco. M’incanta tanta bellezza e nell’osservazione indosso, finalmente, il mio solito buonumore.