Pannolini lavabili

pannolini

Di cose ne faccio tante e le faccio bene” scrivevo nel precedente popcorn. Sapete qual è l’unità di misura del mio fare bene? L’entusiasmo di Gaia, la mia poco più che duenne. Gaia è il motivo per cui ho dato un bel giro di boa a tutto il mio quotidiano. La sua nascita mi ha reso custode e guida, responsabile della vita di una creatura totalmente in affidamento. Cosa mi sono regalata quando ero incinta? La macchina da cucire! Una ventina d’anni fa mi divertivo a creare lavoretti da autodidatta, imparando tutto su libri e uscite a fascicoli in edicola. Oggi si ha la fortuna del web che offre tutorial molto più chiari ed esaustivi e ci si può davvero sbizzarrire. Ad ogni modo l’obiettivo era davvero importante e guidato da motivi di salute. Ho cucito uno per uno i pannolini lavabili per la mia Gaia. Considerando che li uso anch’io ormai da tanti anni poiché gli usa e getta in commercio mi creavano non pochi problemi alla pelle, ho pensato che se Gaia fosse nata delicata come me, sarebbe stato un bel pasticcio. Abbiamo constatato in un secondo momento quale grande vantaggio ha portato anche in termini economici questa scelta, in un periodo dove io non lavoravo e, per svariati motivi, di soldi ne entravano pochi. Ho cucito molto anche tessuti già presenti in casa come coprimaterassi, asciugamani e altro non più in uso, per farne inserti assorbenti. Per i pannolini ho usato la mussola di cotone che è fresca, leggera, confortevole e traspirante. Ho scelto di tagliare una misura standard che ho piegato più volte quando Gaia era piccola, e meno quando è cresciuta. Le cover impermeabili le ho comprate. Un pacco di usa e getta di marca conosciuta lo tenevo in bagno per scorta ma la mia piccola non li ha mai voluti. Ogni tanto “brava” me lo posso anche dire.