Un Bardolino del 2010, e ne vorrei tanto

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Non avete letto male nel titolo. Si tratta di un Bardolino del 2010. E la notizia è che era veramente buono. Ne vorrei ancora. Un Bardolino che non accusa segni di stanchezza o di ossidazione, ma che mantiene intatte la sue peculiarità di finezza e bevibilità.

Più volte ho scritto sul Beaujolais, tanto che lo considero uno dei miei vini preferiti. Ecco, questo è il primo, o uno dei primi, vini italiani a ricordarmi un ottimo Beaujolais. Naso fragrante, minerale e ovviamente speziato (corvina docet). Tante spezie anzi, e poi fiori in sottofondo e un ricordo di fragola.

Sono i vini che piacciono a me, facile e senza dimostrare alcun peso. Palato godibile, lungo con un pizzico di evoluzione (ha pur sette anni ‘sto vino). Sorprende l’evoluzione nel calice, c’è una crescita, si accentua l’aroma di fiori che diventa pungente, poi appaiono pepe e liquirizia. Nel finale arriva l’infuso di erbe e una nota minerale ferrosa molto delicata. Cosa volete di più?

Bardolino Superiore Pradicà 2010 Corte Gardoni
(91/100)