Inciampare e cadere non mi è piaciuto.
È stato bello, però, scoprire come possano nascere pensieri positivi da un fatto sgradevole.
Ovvio che non mi sono venuti subito, anzi.
All’inizio ero arrabbiata con me stessa, il mio modo di camminare frettoloso e le scarpe comprate troppo grandi.
Ma dopo un po’, la consapevolezza del grande rischio scampato mi ha fatto cambiare punto di vista e ha persino risvegliato un sentimento speciale: la gratitudine.
In primis verso il povero braccio bottato che, ahilui, ha fatto da cuscino alla mia testa dura.
Poi verso l’altro braccio che ha lavorato il doppio, e riesce a fare cose mai provate prima.
La riconoscenza poi si è allargata alle amiche, che non hanno fatto mancare nessun tipo di aiuto.
Per ultimo, non certo per importanza, un grazie al mio consorte che, come dice la parola, ha condiviso la sorte sopportando la parte delle lagne e dei timori. Perché, dove c’è gratitudine, c’è sempre amore.
2 comments
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Ambra
ciao Elisa, stai meglio adesso ?
Elisa
Sto sncora lavorando al miglioramento, piano piano