Pinot Nero, siamo peggio perfino della Svizzera

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La faccenda è che i prezzi dei rossi di Borgogna sono saliti alle stelle e allora c’è chi si interroga su quali possano essere le alternative a questi vini che sono diventati troppo cari. A Londra, per esempio, s’è svolta una degustazione di Pinot Nero (pardon, Blauburgunder) della Germania. Vi ha preso parte anche una delle firme più prestigiose del wine writing internazionale, Jancis Robinson. Che ne ha scritto sul Financial Times e anche sul suo sito. “What will fill red burgundy’s place?” è il titolo del suo pezzo, e insomma si domanda che cosa prenderà il posto dei rossi borgognoni. “Buy German Pinot Noir now before it follows burgundy into the unaffordable stratosphere”, scrive, e dunque, se volete seguire il suo suggerimento, bevete il Pinot Nero tedesco prima che anche questi vini seguano quelli borgognoni nella medesima stratosferica inaccessibilità.

Poi, Jancis Robinson offre delle alternative in tutto il mondo per gli amanti de Pinot Nero. O meglio, praticamente in tutto il mondo, Tranne che in Italia.

Suggerisce infatti quattro Pinot Noir alsaziani, cinque austriaci, tre svizzeri, quindici australiani, diciassette neozelandesi, undici californiani, undici anche dell’Oregon. Italia non pervenuta. Eppure in Italia – e io dico soprattutto in Alto Adige e aggiungo soprattutto nel cru di Mazzon – ci sono delle belle bottiglie di Pinot Nero, eppure si è appena svolta una nuova edizione del concorso nazionale del Pinot Nero, eppure potrei continuare. Eppure sta di fatto che il Pinot Nero italiano vale zero segnalazioni. Zero. Meglio di noi perfino la Svizzera.

Sì, c’è qualcosa che non va nella promozione del vino italiano.

 


2 comments

  1. rampavia

    E’ triste che il Pinot Nero italiano non sia considerato. La colpa però è soprattutto nostra. Parliamo per esempio dell’Oltrepò Pavese che qualcuno, esagerando, chiama piccola Borgogna. Nonostante vari programmi e progetti di valorizzazione, non si è mai riusciti ad esprimere il potenziale di questo territorio. Ogni produttore accanto al principe dei vini si dedica ad altre (troppe) tipologie, manca una serio e convinto impegno. L’unica eccezione che conosco è rappresentata da Ruiz De Cardenaz, piccolo appassionato cultore di quest’uva. Ma è quasi un artigiano ed i suoi piccoli capolavori pochi li conoscono.

  2. rampavia

    Per l’esattezza: Ruiz de Cardenas (non Cardenaz) di Casteggio.

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