I miei vini della Loira e dell’Alsazia al Grand Tasting

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Eccomi qui con la terza (stavolta breve) puntata dei miei assaggi a Le Grand Tasting, la rassegna, per me imperdibile, organizzata da Bettane e Desseauve a Parigi. Dopo lo Champagne e la Borgogna (Beaujolais incluso), ora è il turno della Loira e dell’Alsazia.

Di seguito i vini degustati.

I miei vini della Loira al Grand Tasting

Domaine Huet
Vouvray Sec Le Mont 2016. Terra, argilla, molto giovane, grande lunghezza. (90/100)
Vouvray Démi-Sec Clos du Bourg 2016. Morbido, una bella acidità e una presenza che augurano un bel futuro. (90/100)
Vouvray Moelleux Le Haut Lieu Franc de Pied 2014. Huet si conferma specialista dei vini con residuo zuccherino. Una annata magnifica nella Loira, sublimata in questo vino che profuma di cannella, miele e spezie. Palato magnifico e che andrà molto lontano. (93/100)

Joseph Mellot
Sancerre Le Domaine des Emois 2016. Suolo argillo-calcareo, dà vini più delicati. Miele e kiwi, poi una bella mineralità. Ancora giovane. (88/100)
Sancerre la Grande Chatelaine 2014. Affinato in legno per il 30% nuovo. Ancora marcato dai solfiti, grasso, ricco, equilibrato, finale di fiori di lavanda. Serve tempo. (92/100)

I miei vini dell’Alsazia al Grand Tasting

Trapet-Alsace
Alsace Grand Cru Sporen 2012. 12 grammi di zucchero residuo, base gewurtztraminer. L’aromaticità è poco ostentata, fine, un vino che fa parlare più il terroir che la varietà. Bilanciato. (92/100)
Alsace Beblenheim Riesling 2015. Di medio peso, ha un bel frutto ma non è molto lungo. (84/100)
Alsace Grand Cru Schoenenbourg 2012. Naso che propone le classiche note di petrolio, albicocca, il palato ha lunghezza ed acidità. (92/100)