Doccia, vita e vetri rotti

doccia vita e vetri rotti

Sono stata via da casa qualche giorno e, al mio rientro, ho trovato i vetri di un’anta della doccia sbriciolati sul piatto. Poco male per l’igiene quotidiano, che, tanto, ho un altro bagno, anche se questo resta il mio preferito. Mi sorprende, invece, con quanta riluttanza io voglia rimuovere i vetrini, che, infatti, stanno ancora lì a guardare me che guardo loro. In questa cabina ho scacciato i miei pensieri più neri. Ho ghiacciato i miei bollori. Rinfrescato le mie idee. Partorito i miei pezzi più profondi. Ideato tanti dei miei progetti. Coltivato la mia fede nel divino. Pregato. E sì, mi ci sono anche lavata! Questa doccia, nel bagnetto di camera mia, è stata nido e rifugio della piccola me. Ma ultimamente entravo e uscivo alla velocità della luce. Niente seghe mentali, domande o ricerca della verità. Solo una doccia per togliere il sudore e via a dormire. Fuori dal nido. Figlia del mondo. Donna che vive e non teme. Donna che ama e che è amata da Dio. Sono tornata. Viva. Sveglia. Consapevole.