Coyade, un bianco che evoca il mare e la luce

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Nella retroetichetta c’è la scritta “ingrédients” e subito dopo l’immagine di un grappolino di uva. Parlo del Côtes Catalanes Blanc Coyade del Domaine Vinci. Un bianco. Viene dalla Roussillon, nel Sud-Ovest della Francia. E il produttore (o forse dovrei dire al plurale, i produttori, che sono Emmanuelle Vinci, biologa, e Olivier Varichon, enologo) è tra gli esponenti di spicco del mondo “naturale” di quella zona, il che del resto s’intuisce immediatamente da quel dettaglio del grappolino che ho detto.

Cercavo un bianco secco e (si può dire?) minerale per una cena di pesce. La scelta è caduta su quest’etichetta, annata 2014. “Vin non filtré” si legge ancora nella retro, ma la purezza è cristallina, sia nel calice, sia all’assaggio. Iodio, mare, sole, luce. Poi, l’anice stellato. Carattere roccioso. Ecco quel che mi evoca questo vino. Ovvio che l’abbinamento era perfetto, col pesce, ma lo vorrei nel calice anche per un aperitivo in un’assolata giornata di piena estate.

Viene fatto con le uve di vigne vecchie soprattutto della varietà del maccabeu, con un saldo di carignan blanc e di grenache blanc.

Côtes Catalanes Blanc Coyade 2014 Domaine Vinci
(88/100)

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2 comments

  1. Nic Marsél

    Buonissimo anche il “Roc”, rosso mediterraneo e speziato.

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Buono a sapersi, lo cerco.

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