Questo Shiraz australiano è tanto, tanto buono

cliff_edge_500

Alla presentazione milanese dei vini del catalogo dei vini distribuiti da Cuzziol GrandiVini, la sala che ospitava i produttori della Borgogna e della Champagne era comprensibilmente stracolma di visitatori. C’erano tuttavia, nella stessa stanza, anche alcuni altri espositori, un po’ meno frequentati. Mi sono dunque soffermato su un tavolino che aveva pochi frequentatori, e ci ho trovato uno dei più buoni vini rossi che ho avuto modo di assaggiare e poi di bere negli ultimi mesi. Si tratta di uno Shiraz australiano del 2019, il Cliff Edge, e il produttore è Mount Langi Ghiran, nella regione di Victoria. Forse il vino era poco attrattivo per la veste dimessa, una bottiglia bordolese di vetro leggero, verde chiaro, con un’etichetta minimalista e il tappo a vite, però mai come in questo caso è risultato vero il proverbio che dice che l’abito non fa il monaco.

Dicevo che questo vino l’ho assaggiato e l’ho poi bevuto. Assaggio e bevuta sono avvenuti in tempi, sedi e modi diversi. Infatti, al tavolino mi era parso così buono, questo Shiraz, che per avere la certezza di non essermi fatto ingannare dal contesto o dalla prima impressione, ho voluto acquistarlo on line per riassaggiarlo in santa pace a casa mia (l’ho pagato una ventina di euro), con il risultato che a casa abbiamo finito la bottiglia a pranzo, con grande soddisfazione. Insomma, era proprio come lo avevo trovato al primo assaggio; forse addirittura meglio. Il che mi fa pensare che i ristoratori che lo mettessero in carta farebbero magari un po’ fatica a venderlo alla propria clientela per il fatto che è austrialiano, e quindi poco popolare qui da noi, e per la mise popolana, ma poi vedrebbero i sorrisi accendersi sui volti degli avventori, stante oltretutto un prezzo decisamente centrato. In più, smentisce tutti, ma proprio tutti quelli che pensano che il tappo a vite non sia adatto ai grandi vini rossi. È adattissimo, eccome!

Ha un frutto bellissimo, terso, croccante, rinfrescante, leggiadro, lunghissimo, e poi c’è il pepe a manciate e un tensione costante e avvincente. L’alcol è a quota quattordici e mezzo, ma non lo avverti. Un capolavoro di equilibrio.

Cliff Edge Shiraz 2019 Mount Langi Ghiran
(96/100)

In questo articolo