Il Colonnello ’98 di Aldo Conterno, grande Barolo

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Da ormai parecchi anni Aldo Conterno è quasi escluso dalle guide del vino italico. Credo che i Conterno si siano stancati delle discutibili logiche alle quali i produttori sono costretti a sottostare. Eppure i loro Barolo sono di una purezza cristallina fuori dal tempo. Sensazioni che faccio fatica a ritrovare nella maggior parte dei vini di questi ultimi anni. Buoni, ma non geniali. È una questione di classe.

La riprova me la fornisce questo Colonnello 1998. Una bottiglia che appena aperta è buonissima, ma che dopo tre giorni diventa esaltante. Se potessimo immaginare un compendio di quanto di meglio può dare il Barolo in un grande terroir, lo avremmo trovato proprio qui.

Balsamico, erbe, tanto mare e, per tornare sul suolo, anche del goudron. Come sempre il palato ci rivela la sua vera dimensione. Lungo, interminabile eppure sottile. E poi anche odori animali al limite dello stallatico, accanto a ritorni di liquirizia, spezie, rose appassite e molto altro. Una forza che non ha bisogno di mostrarsi.

Lasciamo che le guide continuino ad ignorare Conterno, sperando che non si allontani da questa linea stilistica. Per me uno dei più grandi Barolo mai assaggiati.

Barolo Colonnello 1998 Poderi Aldo Conterno
(98/100)