I vigneron francesi infiammano le presidenziali

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Le elezioni presidenziali francesi sono roba serissima e c’è nel mondo chi le guarda con una certa apprensione, dopo lo scossone inglese della Brexit. Ma sul fronte interno i candidati all’Eliseo stavolta dovranno vedersela anche con l’arrabbiatura dei vignaioli del Midi.

I vigneron del meridione francese non sopportano più la concorrenza spagnola e le restrizioni legislative interne e così hanno deciso di scendere in piazza per incidere sulla campagna elettorale. È previsto che lo facciano il 25 marzo a Narbonne. Lo ha annunciato il Syndicat des vignerons de l’Aude, invitando gli altri produttori vinicoli transalpini ad unirsi alla protesta.

Secondo quanto si legge sulle pagine enoiche del quotidiano Le Figaro, l’arrabbiatura dei viticoltori poggia su una lunga serie di lamentele. La concorrenza dovuta alla crescente importazione di vini spagnoli in Francia viene ritenuta sleale perché le norme sui trattamenti fitosanitari sono diverse nei due paesi. La scarsa chiarezza sulle norme di etichettatura nella grande distribuzione è considerata come una sorta di via libera all’uso di vini provenienti dall’estero. Il calo dei prezzi all’ingrosso dei vini, unito alla minor produzione dell’anno passato, sta portando meno soldi nelle tasche della produzione. E poi c’è la legge Evin, che di fatto impedisce la promozione del vino, considerato alla stregua di qualunque altra bevanda alcolica.

Ce n’è abbastanza per far andare su tutte le furie i vigneron transalpini. Che hanno deciso di farsi sentire nella campagne per le presidenziali. Et voilà.