Un vino sa come parlare da sé, Eloquenzia

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Dice il sito: “Spesso la verità del vino è inafferrabile, intraducibile ed occorre riconoscere l’inefficacia delle parole. Tant’è che il vino diviene una bevanda godibile, anche senza l’uso della parola, per il privilegio che esso possiede di comunicare con forza, di commuovere per la sua innata eloquenza”.
Avendo letto quanto sopra, ogni parola rischia di essere vana per dire d’un vino che si presenta così sulle pagine virtuali del produttore. Insomma, il vino dovrebb’essere eloquente in sé, parlare da solo, quasi in prima persona, senza bisogno di mediazioni. La questione è che ci riesce, quando l’hai nel bicchiere, così come sovente ci riescono tutti i vini di Severino Garofano. Ché il vino in questione è suo, e non a caso è stato chiamato Eloquenzia, e non a caso – per me – è anche un Copertino, che è patria principe dei vini di Severino Garofano, e non a caso – ancora – è un rosso che viene dall’uva del negroamaro.
Ecco, quest’è un vino che descrive, già al primo sorso, l’uomo, la terra e l’uva. In una parola: terroir.
Vorrei aggiungere un altro termine che mi è caro, quando si ha a che fare col vino: finezza. Quest’è un rosso terragno di grande finezza. Ma anche questa è caratteristica dei vini che vengono dalle idee di Severino Garofano.
Copertino Rosso Eloquenzia 2010 Severino Garofano
(89/100)

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