Se mi si chiede di descrivere i vini dell’Armenia, ammetto che non sono in grado di farlo, perché ho appena bevuto il mio primo vino che viene da quella regione caucasica e non ho mai letto granché a proposito delle viticoltura che vi si pratica, pur avendo, questa, una storia plurimillenaria. Se mi domandate come sia questo specifico vino che ho bevuto, rispondo che è setoso. Avvolge come la seta.
Il vino si chiama Sevúk, viene dal villaggio di Sasunik, nella regione di Aragaçotn, ed è fatto per l’ottanta per cento con uve della varietà areni e per il venti con uve di kakhet. È possibile che si tratti di un prodotto creato appositamente per il mercato estero, dato che non ne trovo traccia sul sito del produttore, l’Armenia Wine Company, una delle maggiori cantine fra le centocinquanta (mi pare che il numero sia questo) attive nel paese.
La beva è fragrante di frutto, ribes nero e amarena. Il tannino è gentile, la speziatura delicata e appena un po’ pepata. È vinificato e affinato in acciaio, evidentemente con l’intenzione di puntare sull’immediatezza. Di più non saprei dire, se non che si beve con facilità, e che sta altrettanto facilmente col cibo.
Lo trovate, on line, tra i quindici e i diciassette euro.
Areni Red Wine Sevúk 2023 Armenia Wine Company
(87/100)


