I segni che si leggono nel vino

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Non ditemi che non avete mai bevuto vini che vi abbiano richiamato il ricordo di una terra, di un paesaggio, di un momento di vita. Io per esempio ho bevuto vini che mi hanno ricordato la brezza di una passeggiata mattutina in riva al mare, l’acqua che scroscia da una cascatella di un torrente di montagna, il calore del sole del sud che brucia sulla terra rugginosa, la vertigine di uno strapiombo da un picco roccioso, il tepore del camino in una serata autunnale quando là fuori incomincia a scendere la prima nebbia. Il vino talvolta diventa “cosa che, oltre all’aspetto che mostra ai sensi, fa venire alla mente qualcos’altro a partire da sé”.

Le parole sono di sant’Agostino, e anche se non si riferiscono al vino, bensì al significato del “signum”, del “segno” che è nelle cose, negli accadimenti, nella vita, a me rammentano la capacità che hanno certi vini – certi bei vini, intento – di portarti (di riportarti) a vivere la dimensione del loro territorio, delle terre d’origine.


2 comments

  1. Paolo Menapace

    Ricordi di gioventù, abitavo a Merano in un Castello “Rametz” azienda vitivinicola, ricordo i vigneti: Riesling Renano, Blauburgunder, Schiava , Merlot, Gewuztraminer, Rullender.
    Mio padre agronomo, mi faceva odorare i profumi dei fiori di questi vigneti, profumi diversi accattivanti, e lui mi descriveva i profumi , che le ricordava: si fiori, ma anche territori, esposizioni, piante, cortecce, mentre l’uva la paragonava a belle località che lui aveva visitato.
    Grazie Papà. Ciao.

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Bellissimo, Paolo. Grazie per aver condiviso questo ricordo.

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