Questa è l’Albana che mi piace

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Come ogni anno di questa stagione, affiorano sui social media e sui siti internet le informazioni sui vari premi assegnati dalle guide del vino. Per esempio, sulla pagina Facebook della cantina romagnola intitolata a Marta Valpiani ho visto qualche giorno fa che al suo Albana Secco Delyus 2023 la guida Slow Wine ha assegnato il riconoscimento di “vino Slow“. Guarda caso, pressoché in concomitanza con quell’annuncio ho avuto modo di bere due volte, in contesti diversi e in comparazioni altrettanto diversificate, il Delyus 2023 ed entrambe le volte ne sono stato più che convinto. È indubbiamente un bel vino, connotato da una vitalità spiccata, da un’impeccabile pulizia e da un frutto bianco che quasi si addenta, tanto dà la sensazione di crocantezza. Direi che possiede tutti i presupposti per diventare una sorta di classico dell’entroterra collinare romagnolo, dalle parti di Castrocaro.

Oso anche affermare – e me ne prendo tutta la responsabilità – che la sua freschezza così vibrante e la sapidità così percepibile sembrano sovvertire l’idea che talora, in passato, mi sono fatto del vitigno e dei vini che se ne traggono, aprendo nel calice una prospettiva di scattante dinamicità, che direi abbastanza nuova per la tipologia, e che la proietta verso il futuro, pur restando perfettamente ancorato alla territorialità, con il suo farsi promemoria delle sabbie, delle arenarie e dei calcari che connotano i suoli d’origine. Il fatto che il Delyus sia chiuso con il tappo a vite è un plus che aumenta il mio personale consenso.

Romagna Albana Secco Delyus 2023 Marta Valpiani
(93/100)

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