Giuseppe Casagrande e i suoi 50 anni di giornalismo

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Giuseppe Casagrande è un amico, un gentleman, una persona squisita, e un eccellente giornalista enogastronomico. Nei giorni scorsi ha festeggiato i cinquant’anni di giornalismo. Cinquant’anni, avete letto bene. Lui era già attivo ai tempi di Veronelli e Soldati, mica scherzi.”Cinquant’anni vissuti pericolosamente tra cantine, ristoranti e… peccati di gola” scherza.

Nato a Rovereto nel 1947, è entrato giovanissimo al quotidiano L’Adige di Trento, prima come pubblicista e poi come redattore e caposervizio. Dopo gli esordi giornalistici nel settore sport, per trent’anni si è occupato soprattutto degli avvenimenti di attualità nazionale e di politica estera e nei primi anni Ottanta ha ideato una rubrica di enogastronomia, la prima in Italia per un quotidiano, dal nome “L’angolo del buongustaio”, in seguito diventata pagina settimanale come Pantagruel. E la cura tuttora, ci mancherebbe.

Per me, le idee, le opinioni, le riflessioni di Giuseppe sono sempre state ottimi punti di riferimento, soprattutto quando si trattava della realtà trentina, ovviamente.

I festeggiamenti del mezzo secolo di giornalismo si sono svolti ovviamente a tavola. Ha scelto il ristorante Pergola di Savudrija (Salvore), in Istria, ed ha stappato la jeroboam della Gran Cuvèe 2010 Ferrari, che la famiglia Lunelli, proprietaria della maison spumantistica trentina, gli ha regalato, con tanto di dedica.

Alla prima occasione, però, Giuseppe, dobbiamo festeggiare insieme: che dici, un Bordeaux del ’67 può andar bene, giusto per ricordare l’anno in cui tu scrivevi i primi articoli?

 

 


1 comment

  1. GIUSEPPE CASAGRANDE

    Grazie, Angelo per le parole di apprezzamento che hai voluto dedicarmi. Magnifica l’idea del Bordeaux ’67. E io contraccambierò con un Amarone Bertani del ’47 per festeggiare le mie 70 primavere scoccate lo scorso mese di febbraio. In alto i calici.
    (GIUSEPPE CASAGRANDE)

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